“Non mi trattenere”: dopo 2000 anni, se risaliamo a quel giorno nel quale è nata la nostra fede, non troviamo che essa è nata da libri di filosofia, di scienze o di religione, ma dall’esperienza di questa umile donna e dei primi discepoli che hanno incontrato, visto e toccato Gesù Risorto.
Oggi la nostra fede è messa a dura prova da nuove scoperte, invenzioni e concezioni di vita: buco nero, galassie e stelle miliardi di anni e anni luce, particelle infinitesimali, telefonini, computer, ecc. origine e manipolazione della vita, ecc.
Ci chiediamo: non siamo l’ultimo fanalino della fede nella storia?
Eppure la fede cristiana non è una forma di pensiero, di ragionamento che vuole sfidare la scienza. La fede cristiana è un fatto semplicissimo ma sconvolgente.
Gesù è realmente morto ed è realmente risorto ad una nuova vita.
Non come Lazzaro, risorto per poi morire ancora, ma ad una vita oltre le nostre esperienze e misure.
“Maria” “Maestro”: Solo a sentirsi chiamare personalmente “Maria”, Maria sa riconoscere il “Maestro”.
E’ l’invito anche per noi ad uscire da un rapporto vago, generico con Gesù, nel quale Gesù è sì creduto, ma resta come morto.
E’ l’invito a fare questo passo: da una fede così a crederlo e sentirlo vivo, e a rispondere alla sua voce con una sorpresa e una fede viva come quelle di Maria.
E’ l’invito ad avere con Lui un rapporto personale, capace di generare una gioia incontenibile e il bisogno di annunciarlo a tutti:
“Va’ dai miei fratelli e dì loro: Salgo al Padre mio e Padre vostro”.
E’ questa la fede che vince il mondo, come dice Giovanni?
Dalla vittoria di Gesù sulla morte, noi diciamo che con Lui la vita è più forte della morte, il bene è più forte del male.
Vorremmo vedere subito il risultato.
Riconosciamo che facciamo fatica ad annunciare la vittoria della Risurrezione dove ci sono situazioni di morte da quelle più drammatiche a quelle più materiali.
Però è come se Gesù dicesse come a Maria:
“Sono qui, sono io, sono vivo”.
E’ questa la vittoria che vince il mondo.
Non con leggerezza, ma con una fede che a volte si sente sì smarrita, ma che oggi ritrova il suo Signore Risorto, diciamo come i cristiani di Oriente:
Buona Pasqua!
Il Signore è risorto! Sì, è veramente risorto!
Don Gabriele vicario parrocchiale