NON C’È PIÙ RELIGIONE (NEMMENO NELLE URNE): “BOCCIATI” QUATTRO SIMBOLI DI LISTE VALSASSINESI PER LA PRESENZA DI CHIESE E CAMPANILI



BELLANO – Avranno 48 ore per cambiare “look” quattro diverse liste elettorali di tre paesi valsassinesi (le due di Margno, una a testa a Introbio e Pasturo) che sono state bocciate dalla commissione circondariale riunita oggi a Bellano.

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La colpa? Quella di contenere nei loro simboli degli elementi che richiamano alla religione, in un modo o nell’altro. Particolarmente evidenti i campanili (due in un colpo solo a Pasturo, uno in primo piano a Margno mentre nell’altro logo in Alta Valle il campanile è – ovviamente – nella foto del paese), piccola ma comunque non ammessa pure la chiesa di Biandino quasi impercepibile nell’immagine di una lista introbiese.

Ma perché queste bocciature? La legge in materia che vieta “simboli religiosi ed elementi caratterizzanti il comune” risale al lontano 1960, ma pare che almeno da queste parti la questione non sia stata affrontata spesso (forse mai). Tant’è vero che in elezioni precedenti, simboli chiaramente “religiosi” sono stati impiegati da più liste e anzi in due casi tra quelli oggi protagonisti della “censura” esattamente gli stessi loghi vennero considerati validi, cinque anni fa e pure prima.

Cos’è successo? Pare che la commissione riunita oggi a Bellano con presidente incaricato dalla Prefettura di Lecco abbia preso la decisione, non senza contrasti. Simboli dunque non accettati e tempo due giorni per cambiare “faccia”.

Ma vediamoli, uno per uno, questi loghi “respinti. Tutti e solo in Valsassina.

PASTURO
La lista che fu guidata da Guido Agostoni e stavolta propone come candidato sindaco Pierluigi Artana, storicamente viene chiamata “Dei due campanili” – anche se la dicitura ufficiale è un’altra.
La presenza delle due torri campanarie del paese è evidentissima, ma soprattutto “storica”: nel 2014 fu quella vincente, dunque accettata dalla commissione di allora.

INTROBIO
Qui il ragionamento è soprattutto “dimensionale”: ravvisare la presenza dell’amatissimo santuario degli introbiesi nel logo scelto dalla lista che ricandida a sindaco Airoldi è un’impresa ma l’edificio è inequivocabilmente presente, sulla sinistra.

La chiesetta di Biandino risulta abbastanza piccola nell’immagine, ma tanto è bastato per venire bocciata e costringere il gruppo politico a metterci mano, entro poche ore.

MARGNO
In Alta Valsassina è strage di simboli elettorali: la commissione ha fatto “due su due”, cancellando in un sol colpo entrambe le liste in competizione.
Dovranno dunque cambiare logo sia quella del sindaco uscente Giuseppe Malugani (a sua volta, come a Pasturo), già impiegata nella tornata vincente di cinque anni fa, sia la lista di Marco Cariboni.

Il problema qui è che se da un lato la civica del sindaco in carica mette in primissimo piano il campanile del paese, quella sfidante ha scelto come simbolo una foto panoramica di Margno – dalla quale obiettivamente sarebbe difficile “cancellare” il famoso campanile.

A farlo, ci ha pensato in qualche modo la famosa commissione, eliminando sia un logo sia l’altro.

RedPol

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