INTROBIO, FINALE AMARO PER AIROLDI: SINDACO COSTRETTO A CANCELLARE LA DISCUSSIONE SU UNO SPINOSO DEBITO FUORI BILANCIO



INTROBIO – Alla fine del consiglio, il sindaco uscente saluta e ringrazia tutti approfittando delle comunicazioni conclusive per far notare che lui si candida, augurandosi di tornare a sedere su quello scranno e chiudendo con una via di mezzo tra sport e politica: “Vinca il migliore“.

Ma nell’ultimissima seduta del mandato quinquennale di una maggioranza dilaniata (parte del gruppo dello stesso Airoldi ha messo in piedi una lista che si contrapporrà all’abbronzatissimo borgomastro, guidata dal suo vicesindaco Lino Artusi), non è il bilancio 2018 – roba da milioni di euro – a tener banco bensì un debituccio da ripianare con soldi del Comune, per un muretto in zona Prà Baster, roba da poche migliaia di euro. Perché? Semplice: Airoldi ha piazzato proprio all’ultimo punto dell’ultimo consiglio la questione del benedetto muricciolo (una disputa tra il municipio e un condominio della zona da circa 3.500 ) costringendo l’assemblea ad affrontare un debito fuori bilancio giusto in coda al mandato. Debito che pur nella sua esiguità potrebbe rischiare di far filare dritti dritti alla Corte dei Conti.

Ecco allora il “colpo di scena”, con il finale a sorpresa – amaro per il super decisionista Airoldi, abituato a pretendere e far valere le proprie ragioni con piglio arcisicuro, ma costretto a una clamorosa marcia indietro proprio quando lo striscione dell’arrivo era lì a pochi metri (minuti):

La voce un po’ rotta, il sindaco ammette il rischio di un possibile strascico. Parla della cancellazione di quel punto come di una decisione propria, la realtà è che Airoldi è stato “costretto” a rimuoverlo dall’ordine del giorno. E non l’hanno fatto i suoi oppositori, bensì proprio la sua stessa maggioranza, che fino all’ultimo ha chiesto a gran voce di eliminare la rischiosissima discussione sul muretto della discordia. Vincendo.

Sindaco forzato alla retromarcia e chiusura a dir poco amara di 5 anni che verranno giudicati a breve, il 26 maggio, in una sorta di plebiscito pro o contro il baldanzoso imprenditore/amministratore.

Il punto rilevante del consiglio, il famoso consuntivo dello scorso anno, ha evidenziato un avanzo complessivo enorme quanto vincolato (il Comune ha un “utile” di 730mila euro ma alla fine tra lacci lacciuoli e normative varie può contare realmente su 136mila euro di avanzo utilizzabile). Qualche battibecco ad opera della minoranza, con un battagliero Riccardo Acquistapace – critico su vari punti e in particolare sulle fasce di reddito nella disciplina dell’I.S.E.E.

Ma l’ultima seduta della storia di Airoldi sindaco (almeno finora) resterà negli annali per la battuta d’arresto del borgomastro, a fine serata scuro in volto non solo per gli effetti del sole sulla sua pelle.

S. T.

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