Se ne son viste un po’ di tutti colori, in campagna elettorale, durante le ore del voto e pure dopo. Gente che s’è ubriacata di gioia (non solo metaforicamente) per aver vinto, altri che hanno sbroccato di brutto avendo perso (male), altri ancora che per sapere se son diventati sindaco dovranno attendere due settimane.
Ma prima, le questioni “di genere”. Hai voglia a parlare di pari opportunità, quote rosa, sensibilità politica al femminile ecc. ecc. se poi una volta aperte le urne scopri che nessuna delle donne candidate sindaco – già poche, di loro – ce l’ha fatta. Niente Pomi a Taceno, niente Coppo (uscente in tutti i sensi a Pagnona), a Cortenova doveva partecipare Giselda Barina ma la sua corsa si è interrotta ancor prima del voto… Insomma: “perse” Marisa Fondra e Pina Scarpa rispettivamente a Taceno e Casargo, tutti gli altri erano e restano borgomastri con la “i”.
Tanti maschietti tra vecchi e nuovi, con le sole eccezioni di Elide Codega a Premana e Antonella Invernizzi a Morterone – non al rinnovo quest’anno – e, lontana, la Consonni di Ballabio.
Insomma, in Valsassina l’amministrazione parla al maschile – perlomeno lo fanno quelli con la fascia tricolore.
Non stanno tanto meglio sul vicino Lario Orientale dove, non candidate Bartesaghi ad Abbadia e Masanti a Dorio, l’unica donna-sindaco rimane la colichese Monica Gilardi.
Tradotto: in Comunità Montana le “borgomastre” sono appena 3 su 26.
Alla faccia della parità di genere…
GENTE CHE SBROCCA
Caso eclatante, proporzionale alle dimensioni della sconfitta patita nelle urne quello di “Pinotto” Pasquini (Giuàn, per distinguerlo dall’omonimo ma non parente “Ato” Pasquini): l’autore del perdente e inedito accordo Lega-PD con Pina Scarpa, incassata la batosta con un misero 26% di consensi ha sbroccato.
E di brutto.
Firmandosi “Dr. Giovanni Pasquini” e con i consueti “saluti padani“, il secondo Pasquini di due così ha esternato, pubblicamente:
“…Auguri a chi avrà la responsabilità di governare: se è vero che ora finalmente potrà metter il pane in tavola almeno due volte al giorno, possiamo assicurargli che troverà ben altro pane per i suoi denti nell’assise consiliare”.
L’ha toccata piano…
Poco distante, a Taceno, scambio di consegne ma non di cortesie tra cugini di secondo grado. Si racconta, ma la fonte è certa, che la sindaca uscente Fondra abbia messo in mano al cugino Nogara chiavi, carte, mutui e quant’altro relativo alla conduzione del Comune.
Gesto compiuto non propriamente “in armonia” ma anzi all’insegna del “Prendi, e mo’ so cc…i tua“.
E a proposito di cordialità tra vecchi e nuovi primi cittadini, che dire di Dervio dove prima l’ex Vassena saluta “amichevolmente” il nuovo arrivato Cassinelli con un bel
“A differenza di quanto fece lui nel 2004, quando si dimise all’indomani della sconfitta nella sua precedente candidatura a sindaco, io accetterò invece con tranquillità di sedere tra le fila della minoranza in Consiglio”
e poi a stretto giro di social il nuovo sindaco mostra le condizioni in cui avrebbe trovato il suo prossimo ufficio in municipio (foto a destra).
DOPPIO PARI? ALLORA VINCE IL “VECIO”…
Della curiosa situazione a Margno abbiamo detto in un articolo di ieri, ma per chi se lo fosse perso ricordiamo che in quel paese dell’Alta Valsassina dove domenica è finita 135 pari si tornerà a votare il 9 giugno per stabilire chi tra Malugani e Cariboni sarà sindaco. Con un dettaglio extra, però: in caso di ulteriore parità, per legge vincerà il più anziano dei due (Marco Cariboni, “avanti” di tre anni).
Nello stesso paese, già 10 anni finì con identico numero di schede: 96 a 96, protagonista il Malugani ancora in carica (Giuseppe) e l’omonimo Massimiliano che si aggiudicò il ‘barrage’ – ma all’origine c’erano tre liste e la terza appoggiò il bancario nello spareggio.
ATTENZIONE chi ha giocato la schedina del Totosindaci 2019 dovrà attendere il ballottaggio di domenica 9 giugno per sapere se si è aggiudicato il buono per due persone all’Agriturismo Gulliver di Vendrogno, in palio per il nostro concorso. Proprio l’esito di Margno ci costringe ad attendere per ufficializzare i risultati.
MALEDETTA PRIMAVERA (barziese)
Andrea Ferrari, battuto d’un soffio da Giovanni Arrigoni Battaia, s’improvvisa Loretta Goggi e intona la famosa canzone che maledice la stagione in corso.
Se è vero – come hanno notato i suoi ‘osservatori’ ai seggi – che almeno una decina di potenziale elettori della Nuova Barzio sono “mancati” al voto in quanto in vacanza, domenica, quelle sette schede di differenza tra sindaco uscente e subentrante bruciano ancor di più, stante l’equilibrio quasi assoluto registrato nella Perla dell’Altopiano.
“BATTI QUORUM”, TUTTI VIVI E VEGETI. E SENZA COMMISSARIO PREFETTIZIO
Tutti i Comuni “monolista” ce l’hanno fatta: niente commissario nominato dal Prefetto a Moggio, Cassina, Primaluna, Cortenova, Parlasco, Vendrogno e pure ad Abbadia dove lo “spettro” del maledetto quorum assente è stato cancellato. Da un numero di voti in qualche caso anche elevato.
Nel nostro piccolo, speriamo di aver contribuito con la campagna promozionale specifica portata avanti da VN e Lario News. Giornali sui quali i banner elettorali hanno registrato un bel 100% di successo per chi ha investito (tra candidati nei Comuni e alle Europee e campagna quorum). Con la sola eccezionalità della sfida di Barzio dove entrambe le liste sono state visibili su Valsassinanews. Scontro che ha avuto forzatamente un vincitore e un perdente – ma in modo significativo è stata “tiratissima”.
IL FUTURO “COMUNITARIO”
Infine, fatti i sindaci, c’è da fare ora… la Comunità Montana. O meglio, la governance dell’ente di Pratobuscante che viene ridiscussa dopo ogni tornata elettorale consistente – come quest’ultima. In attesa del risultato di Margno, circolano già diverse ipotesi in particolare sul presidente: che potrebbe rimanere inalterato, con Carlo Signorelli a proseguire per uno/due anni il suo lavoro, oppure cambiare.
Tra i papabili per un eventuale subentro, circola da tempo il nome di Antonio Rusconi da Bellano ma non dispiace nemmeno il vicepresidente in carica Guido Agostoni – recordman di preferenze domenica nella sua Pasturo.
Figure in secondo piano ma apprezzate quelle di due sindaci con percorsi professionali analoghi (Mauro Artusi di Primaluna e Luca Buzzella del neonato Comune di Valvarrone) mentre proprio dalla zona tra Lago e Valsassina dovrebbe arrivare la conferma del presidente dell’assemblea della CM, Ferruccio Adamoli.
E se è presto per parlare di presidenza, appare più che prematuro ragionare sulla nuova giunta comunitaria, quantomeno da “aggiornare”.
Posto che il quadro politico dopo le amministrative del 26 maggio non pare aver subito scossoni particolari – e dunque la linea adottata da anni alla Fornace sembra destinata a proseguire senza ribaltoni.
RedPol