IL PALLOTTOLIERE DEL NAMELESS: +10MILA BIGLIETTI, 5MILA ETILOMETRI, UNA VITA SALVATA. E LA CRONICA VIABILITÀ “DELLA FESTA”



BARZIO – Parlano chiaro i numeri del Festival numero uno in Italia per la musica elettronica: 50mila presenze in tre giorni al Nameless di Barzio, 10mila in più dello scorso anno, e un’organizzazione impeccabile sono di certo di buon auspicio per l’edizione 2020, per la prima volta su quattro giornate da sabato 30 maggio a martedì 2 giugno.

Superficie raddoppiata, parcheggi auto più lontani, una flotta di bus navette, oltre 70 ore di musica… L’edizione 2019 ha vinto tutte le scommesse, superando egregiamente anche l’incognita dovuta a un calendario che ha costretto il giovane festival valsassinese a competere con kermesse globali “n volte” più ricche. E mentre a Pratobuscante i tre stage dai nomi evocativi (Mountain, Lake e Igloo) si apprestano a scomparire vengono alla luce i numeri del fine settimana.

Partiamo da vivande e beveraggi vari: il pubblico del Nameless ha fatto man bassa di pizze (4.000 quelle sfornate), non disdegnando nemmeno la carne (consumati 800 chili di hamburger e 500 chili di salamelle). Cifra tonda per le patatine fritte, una tonnellata. Per quanto riguarda i liquidi da reintegrare ecco scorrere 20.000 bottiglie d’acqua e spillare 35.000 birre da 0,4 litri.

Volendo poi fare il punto sulla sicurezza e gli imprevisti ecco i dati, incrociati tra quelli diffusi nel pomeriggio dall’organizzazione e quelli certificati da Areu. Venerdì una caviglia fratturata e un intervento per intossicazione etilica, sabato tre fratture (costale, omero e caviglia), domenica quattro intossicazioni etiliche e due ricoveri per assunzione di sostanze stupefacenti. A onor del vero si contano più ambulanze nelle domeniche di bel tempo.

Delle patenti ritirate abbiamo già parlato, 12 il dato ufficiale proveniente dal comando provinciale dei carabinieri, mentre altri 10 automobilisti sono solo stati denunciati perché di poco oltre il limite. Episodi che rapportati al totale dei partecipanti e dando per scontato che tutti i controllati avessero preso parte all’evento – ma c’era anche un autista dei bus – pesano uno 0,01%.

Da citare anche un caso di overdose, riferito alla notte di venerdì, di cui è stato vittima un giovane all’esterno del festival, o più precisamente senza che ancora vi fosse entrato (altrimenti con ogni probabilità non avrebbe passato i controlli agli ingressi). Senza biglietto e fuori dall’area del Festival, a salvargli la vita è stato proprio il personale medico preposto al maxi evento.

Altro aspetto da considerare la viabilità. Se distribuire tra Barzio e Pasturo la gran parte delle aree di sosta delegando a una dozzina di navette il collegamento con Pratobuscante ha effettivamente decongestionato il traffico nelle immediate vicinanze del festival, la Provinciale 62 non si è smentita confermando le criticità croniche di ogni fine settimana di grande affluenza in Valsassina.

RedAlt

 

L’EDITORIALE – VISTO DA DENTRO: IL NAMELESS, QUELLA “GRANDE OPPORTUNITÀ PER I GIOVANI E LA VALSASSINA”

 

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