CASARGO – Ha vinto (largamente) nelle urne e l’insediamento non poteva che essere a sua volta “abbondante”. Una dimostrazione di forza tale da lasciare – letteralmente – senza parola l’opposizione, quella con la quale il neo sindaco di Casargo si è insediato lunedì sera. Non nella auletta dei consigli ma nella sala civica colma di pubblico e con tutti i colleghi borgomastri confinanti (una decina) in prima fila. Più una ‘ciliegina’ rappresentata dalla presenza attiva del presidente del consiglio regionale, il comasco Alessandro Fermi, giunto in Alta Valle a portare il saluto della Regione e “un grande in bocca al lupo a tutti i consiglieri comunali e al paese”. Fermi ha parlato di Aree interne, Cfp e turismo, grandi temi per Casargo e non solo, affermando che “la Regione è a disposizione”.
Niente male per un sindaco giovane e alla sua prima esperienza in fascia tricolore. Ma questo era il “contorno”, politicamente potente seppure esterno al paese in questione. Seduti davanti al tavolo del consiglio, accanto a Fermi i sindaci e rappresentanti di Primaluna, Premana, Margno, Taceno, Crandola, Pagnona, Vendrogno e Valvarrone.
Il discorso di insediamento di Antonio Pasquini è stato a dir poco esplicito. Dopo un avvio all’insegna dell’emozione, nel ricordo delle prime esperienze politiche tra Comune di Lecco, Provincia e poi ancora nella vicina Crandola, il ringraziamento a tutti i sindaci intervenuti e loro rappresentanti: una scelta precisa, quella di dare un segnale di collaborazione perché “la complessità della modernità si può risolvere se i sindaci si mettono insieme e se sanno gestire le problematiche, condividendo i servizi con il coraggio di guardare avanti e capire la complessità di oggi”.
Poi il sassolino dalla scarpa – che nello specifico è un macigno: “Una campagna elettorale molto dura, dove non sono venuti meno i colpi bassi e gli attacchi personali, un modo e un metodo di far politica che non mi appartiene; la mia invece sarà la logica del confronto e dell’ascolto. Non risponderò soprattutto ad attacchi personali disgustosi, l’ho detto più volte nei giorni scorsi: per me la campagna elettorale è terminata il 27 maggio pomeriggio. Sarò sempre disponibile al confronto se questo sarà serio e costruttivo. Sugli attacchi personali al sottoscritto e alla mia famiglia mi sembra di aver porto già troppe volte l’altra guancia e d’ora in avanti risponderò a questi nelle sedi opportune”.
“Il consiglio comunale nella sala civica – ha aggiunto il neo sindaco – è una volontà precisa di amministrazione partecipata; una comunità che partecipa all’attività e alla vita del Comune è il presupposto fondamentale per una etica della trasparenza, come detto in campagna elettorale noi vogliamo veramente coinvolgere i cittadini di Casargo sia in forma singola che associata. Un ringraziamento e un plauso a tutte le associazioni del Comune, anche a quelle non riconosciute come la compagnia che tiene in vita un bellissimo alpeggio. Se ciascuno fa la sua parte, nulla va sprecato”.
Antonio Pasquini ha poi ringraziato le amministrazioni precedenti: “Ognuna ha fatto un piccolo pezzetto, ora tocca a noi fare il nostro, terrò conto di ogni specifica esigenza che non sia in contrasto con l’interesse generale perché quello viene prima di tutto. Ci metterò e ci metteremo tanto impegno e tanta passione e competenza”. Un ultimo grazie a tutti i dipendenti comunali e infine “vogliamo guardare negli occhi tutti i cittadini con la consapevolezza che noi manterremo le promesse e che cercheremo punti di incontro rispetto ai punti di rottura. Non dovrà più accadere che questo Comune spenda 12.000 euro per un contenzioso su un alpeggio; 12.000 euro vogliamo utilizzarli per sistemare i nostri alpeggi, i nostri sentieri, i nostri boschi, i nostri ruscelli, non vogliamo che il Comune porti mai più un cittadino di Casargo al TAR”.
La nuova amministrazione ha annunciato poi un taglio delle indennità degli amministratori, a partire da quella del sindaco stesso, con un risparmio di spesa di circa ottomila euro che andranno investiti per turismo, eventi e cultura.
Confermati poi i nomi degli assessori anticipati ieri da VN (Berera vicesindaco, Acerboni l’altro delegato), con molte importanto materie attribuite anche ai consiglieri di maggioranza e i Lavori pubblici e Tributi allo stesso Pasquini.
E l’omonimo sconfitto? Scena muta. Da Giovanni Pasquini una sola parola (“Presente“)l quando si è trattato di indicare il capogruppo di minoranza e null’altro in aula.
Salvo pronunciarsi poi in modo critico, pochi minuti dopo la fine del consiglio, ma via social.
Di questo tratterà un secondo articolo a breve su Valsassinanews.
S. T.