DON GABRIELE COMMENTA IL VANGELO DELLA SECONDA DOMENICA DOPO PENTECOSTE



Emerge dal Vangelo di oggi l’invito di Gesù: “Non preoccupatevi per la vostra vita di quello che mangerete. Cercate anzitutto il Regno di Dio e la sua giustizia e queste cose vi saranno date in aggiunta”.

La Parola di Gesù ci rivela un Dio che si prende cura di tutta la creazione e in particolare dell’uomo.
Credere in un Dio che sta al di fuori della vita resta poco più che un’idea. Ma un Dio che entra nella vita del mondo e dell’uomo richiede la nostra fiducia.

La fatica che facciamo per superare l’eccessiva preoccupazione per le cose materiali e per riporre la nostra fiducia in Dio, rivela a noi stessi quale sia la nostra fede.

Cosa vuol dire cercare il Regno di Dio e la sua giustizia?

La giustizia di Dio è superiore alla nostra, però la comprende. La nostra è la giustizia del dare a ciascuno il suo (è la giustizia distributiva, ma quali enormi ingiustizie si celano a volte sotto la nostra “giustizia”!); quella di Dio va oltre e arriva al perdono (v. la parabola del figliol prodigo).

Il non far prevalere le preoccupazioni materiali, con la conseguente bramosia di avere sempre di più, è condizione perché tali preoccupazioni non soffochino in noi il desiderio del Regno di Dio, e perché quel Regno possa attuarsi anche nella sua dimensione sociale permettendo la destinazione a tutti di ciò che Dio ha creato per tutti.

Si potrebbe dire che Gesù ci invita ad avere ideali grandi: infatti non c’è solo l’invito a non preoccuparci delle cose materiali, ma anche quello di cerare la costruzione del Regno di Dio.

E’ bello e consolante sapere che anche le nostre opere di giustizia, di solidarietà, di perdono, di pace aiutano alla realizzazione di questo Regno di Dio.

Davanti a questo Vangelo vengono alla mente due esempi tratti dalla vita di Papa Polo VI.
Da suo padre diceva di avere imparato “a non anteporre mai la vita alle ragioni per cui vivere”.
E in una preghiera da lui composta scriveva: “Signore Gesù, facci conoscere il Padre, il Padre che ci ama e che sa ciò di cui abbiamo bisogno. Fa’ che lo sappiamo cercare: che negli avvenimenti terreni noi vediamo la sua Provvidenza, nelle nostre case sentiamo la sua protezione, nelle nostre coscienze ascoltiamo la sua voce”.


Don Gabriele

vicario parrocchiale

 

 

 

 

 

 

 

 

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