GIUMELLO – Strumento obbligatorio per legge, il “paracadute di emergenza” soffre purtroppo di alcuni limiti che ne penalizzano l’efficacia.
L’affermazione è contenuta nella scheda sull’argomento curata da montagnadilombardia.com.
Ma il Manuale di Volo Libero curato dall’istruttore nazionale Andrea De Rosa spiega che la Federazione Italiana Volo a Vela ha reso obbligatorio ad i suoi aderenti questo importante strumento e che “Il paracadute d’emergenza deve essere utilizzato in caso di danno irreparabile del parapendio (cedimento strutturale) o di “chiusura” non più risolvibile con le opportune manovre; non deve essere invece utilizzato per piccole chiusure frequenti dovute a turbolenza (in queste condizioni il parapendio ha più probabilità dell’emergenza di condurci a terra sani e salvi nonostante la nostre evidente impreparazione meteorologica)”.
A quanto pare, oggi purtroppo qualcosa è andato storto quando l’appassionato di parapendio proveniente da Arezzo è precipitato per 50 metri sul Monte Muggio, trovando la morte. Sembra infatti che non sia riuscito ad aprire proprio la famosa “vela di emergenza” e dunque è caduto direttamente al suolo, perdendo la vita a soli 31 anni.
Il paracadute è normalmente contenuto in una sacca di lancio che consente di lanciarlo lontano dall’ala in forma compatta.
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