PREMANA – Le previsioni del tempo hanno indovinato. Domenica mattina presto si preannunciava una giornata piena di sole, l’ideale per chi deve “sposare” le contrade interessate al percorso della processione del Corpus Domini a Premana. Perché il nemico di questo evento è il maltempo, se piove non si comincia nemmeno, ma se il tempo è così così il dubbio degli abitanti è: “ma si fa o non si fa?”.
Poi qualcuno ricorda che se la pioggia si mette di mezzo per tre anni di seguito non si può fare la processione, e secondo antichi accordi con Primaluna, Premana perde il diritto. Questa volta è andata più che bene. Tanta gente, a cominciare dal mattino, per vedere e fotografare l’animazione nelle antiche stradine e contrade del centro storico di solito calme e silenziose.
Le tele e i drappi di famiglia, quadri, pizzi e oggetti religiosi conservati per l’occasione, tanti fiori unitamente alla fantasia di ognuno fa si che ogni pezzo di muro abbia un allestimento particolare pur nella unitarietà generale dove domina il colore rosso che è il colore liturgico dell’Eucarestia.
Il sole quest’anno ha donato una luce particolare, vivida all’allestimento. È come se anche lui avesse voluto partecipare a questa giornata che è stata di ringraziamento del paese per non aver subito vittime nei momenti del nubifragio nonostante i gravi danni. La processione si è svolta in modo composto con la partecipazione della popolazione, oriundi, visitatori. I bambini dell’oratorio con le loro magliette, le donne con i costumi e il velo ricamato detto “Strasciööl” sul capo. La banda, i cavalieri del Santo Sepolcro, autorità militari e civili, alcuni sindaci dei paesi vicini. Le confraternite con i loro stendardi e ceri, tutti al seguito dell’Eucarestia che in questo particolare giorno visita Premana come ha detto don Roberto Bellati nell’omelia. E Premana si fa bella per questa visita.
Vivere la processione del Corpus Domini a Premana significa entrare in un momento fuori dal tempo ed entrare in un tempo immutato da secoli. Così come le affascinanti melodie che arrivano dal passato dei Vespri in latino che sono risuonate in Chiesa parrocchiale dalle 15.30. E per finire la giornata, al museo ad incontrare il maestro Carlo Maria Giudici che ha presentato i suoi dipinti raffiguranti Crocifissioni eseguite con tecniche diverse.