QUANDO IL TURISTA POLEMIZZA CONTRO LE MOTO NEI BOSCHI



Metti una domenica in giro per i boschi tra Maggio e Casere… caldo ma aria buona, un poco di arietta che rende meno faticosi i tratti assolati, il cielo terso dopo il temporale di sabato, i profumi, la Grigna e la Grignetta che ti osservano, sornione dall’alto delle loro cime, come felini, con un’aurea di superiorità i comportamenti umani.

Insomma, tutti gli ingredienti per una breve passeggiata in totale relax, dimentichi della città e del lunedì ormai prossimo; Tonalli Sopra, Pra Marc, il canale Guzzi e…moto, moto e ancora moto.

Capisco l’amore per il trial, soprattutto nella terra del “mitico” Grattarola, ma il traffico sui sentieri di moto, rumorose, senza targa (e quindi senza assicurazione, zigzagando anche tra gruppi di persone con bambini, dagli spostamenti imprevedibili e repentini), ad andature più da cross che da trial era davvero eccessivo ed insopportabile, oltre che pericoloso.

Forse è il caso che le Amministrazioni comincino a pensare a regole che garantiscano piena sicurezza e godibilità del paesaggio a tutti gli “utenti” dei sentieri e dei boschi, in piena armonia e sicurezza; senza voler criminalizzare nessuno, la montagna è per tutti e di tutti.

Roberto di Milano

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