BARZIO – Cominciamo da chi NON sarà la nuova guida della Comunità Montana VVVR: niente conferma per l’uscente Carlo Signorelli, ma sulla poltrona a Pratobuscante non vedremo nemmeno uno dei tanti “indiziati” delle ultime settimane/mesi, quindi non Antonio Pasquini di Casargo, Antonio Rusconi (Bellano) e nemmeno alcuni ‘classici’ gettonati ma mai presi in considerazione quali l’ex tecnico della CM Giacomo Camozzini o esterni tipo Umberto Locatelli da Moggio o il collezionista di nomine Sandro Cariboni ora assessore a Dervio.
E il nuovo presidente non più da Lario e dintorni o da ancor più distante, come accaduto spesso negli ultimi anni (dal perledese Carlo Signorelli al precedente brianzolo “prestato” a Parlasco Alberto Denti fino a Carlo Molteni da Varenna). No, VN è in grado di anticipare che si tratterà di un valsassinese doc.
La geopolitica conta e ha sempre contato e allora, prima di tutto il ritorno in Valle della presidenza comunitaria e poi una equa distribuzione delle cariche tra le lettere VVVR: e dunque un assessore al Centro Valle, uno o una in Alta Valsassina, in Valvarrone un assessorato o la presidenza dell’assemblea e naturalmente spazio a una o due poltrone assessorili alla Riviera Orientale del Lario (probabilmente a Colico e forse non solo lì).
Poi andranno “spalmati” sempre con logiche da Manuale Cencelli – geografico più che politico – altri posti, tutti a titolo gratuito: dai 4 assessori “supplenti” alle vicepresidenze alla guida delle Zootecniche (sarà confermata la sindaca di Morterone Antonella Invernizzi, data per uscente dalla giunta?) e ancora la presidenza del Parco della Grigna e il ruolo di capogruppo, destinato a tornare “di rilievo” anche in presenza di una probabile unanimità o quasi del voto per la ‘governance‘ dell’ente.
Ma come noto, è il nome del nuovo presidente quello che più interessa.
E dalle stanze che contano trapela un identikit preciso: si tratterà come detto di un valsassinese autentico, con esperienza politico-amministrativa conclamata; un professionista (si tratterebbe di un tecnico) che conosce bene il funzionamento di enti come la CM. La scelta sarebbe stata il frutto di trattative non lunghe ma abbastanza complesse, al termine delle quali si è registrata una larga convergenza attorno al candidato – malgrado una ‘manovra di disturbo’ che alla fine non ha sortito alcun effetto.
Come negli ultimi mandati, il nome del presidente per il prossimo quinquennio sarebbe gradito al centro-destra (Lega compresa), mentre il PD rischierebbe di rimanere fuori dai giochi – aveva fino a oggi la vicepresidenza, nella persona dell’ex sindaco di Pasturo Guido Agostoni.
RedPol