LECCO – Tanta gente presente, ma nell’ovattato silenzio (da fuori) delle ‘porte chiuse’, segno della delicatezza del tema e dunque del tentativo di tenere riservata una discussione su tema molto pubblico, quanto può essere la situazione del CFPA di Casargo – scuola alberghiera come noto gestita dall’APAF, agenzia di emanazione della Provincia di Lecco.
Al vertice “riservato” post consiglio di ieri a Villa Locatelli c’era dunque un discreto plotone al tavolo, formato dai capigruppo provinciali (Massaro del PD, referente in materia, Simonetti per la Lega che aveva posto questioni di bilancio, Micheli di Libertà e Autonomia), l’intero Cda dell’APAF, due dirigenti e il segretario della provincia nonchè il presidente di quest’ultima Usuelli. Insomma almeno una decina di persone a conferma del ‘peso’ di questo confronto fortemente richiesto in occasione del penultimo consiglio dal gruppo leghista, insoddisfatto dei conti presentati allora dal Cfpa.
Di questo, il buco di bilancio, e di molto altro s’è discusso lunedì sera a Lecco, e malgrado la auspicata segretezza dell’incontro la redazione di VN è in grado di rivelare cosa si sono detti i molti convenuti alla riunione a porte chiuse.
Innanzitutto va assegnata la palma del protagonista assoluto: a Marco Galbiati, presidente di APAF che ha confermato, se mai ce ne fosse stato bisogno, il suo piglio risoluto e autenticamente imprenditoriale (è stato scelto per quello, dopo anni di politica ai vertici del Cda della scuola di Casargo…).
Quantomeno a parole, la guida dell’ente s’è presa la scena annunciando un grosso progetto di rilancio del Centro di Formazione con un grande lavoro sul piano soprattutto dell’immagine e della comunicazione, ma anche strutturale. Galbiati ha sottolineato alcune necessità: in primis il miglioramento della parte autenticamente “alberghiera”, considerato come per sala cucina e cuochi si sia operato bene tralasciando però almeno in parte l’area della ricettività a favore appunto della ristorazione.
E formare concierge e operatori di hotel e dell’accoglienza turistica sembra una buona idea, specie in vista delle prossime (e vicine, almeno geograficamente) Olimpiadi invernali 2026.
Vanno poi rinnovate le strutture, discrete come base ma da adeguare e ammodernare, ha aggiunto il presidente dell’Agenzia di Formazione.
Sul tema “caldo” all’origine del vertice (i conti dell’alberghiero), Galbiati non si è nascosto ma ha preferito puntare sul futuro più che rivangare aspetti negativi del passato anche recente.
Tra le questioni aperte c’era anche il ruolo del direttore del Cfp Marco Cimino, tecnico preparato ed esperto che però la precedente amministrazione provinciale (Polano, PD come la maggioranza dell’allora Cda) aveva in qualche modo “commissariato“, affiancandogli una seconda figura dirigenziale che oltre ad apparire una sorta di ‘doppione’ rappresentava un costo abbastanza oneroso per l’Agenzia.
“Cimino è bravo e va seguito nel suo operato” è stato confermato, quasi a liquidare quell’affiancamento che sapeva tanto di una forma di “controllo”.
Soddisfatti i leghisti, che avevano preteso a gran voce l’incontro andato in scena a fine consiglio provinciale?
Abbastanza. Loro che a Casargo – in termini di Alberghiero ma anche al Comune – non riescono a entrare, hanno chiesto di rivedere con attenzione i conti. Ma l’illustrazione a suon di slide del piano di rilancio di Galbiati e le rassicurazioni in materia sembrano averli convinti.
“Come gruppo della Lega – dichiara Stefano Simonetti – riteniamo che il bilancio dell’APAF debba essere sistemato al meglio, ma accanto ai numeri sono importanti anche le prospettive e il progetto presentato dal presidente ci è parso molto ben fatto e crediamo sia da approvare”.
RedPol