PREMANA – Automezzi e personale di Enel Green Power all’opera (ormai quasi conclusa) nel bacino della cosiddetta “Diga di Pagnona” – che in realtà si trova all’interno del territorio comunale di Premana.
Camioncini e un piccolo escavatore movimentano la legna sulla catasta, poi al lavoro anche gli operai, che si calano “imbragati” sul muro della centrale.
L’invaso ormai è stato praticamente svuotato dalle tonnellate di legname e detriti convogliate nel bacino dalla furia del torrente Varrone e del suo affluente, il Valmarcia, nella tremenda occasione del maltempo dell’11 e 12 giugno di quest’anno.
Restano, nel grande bacino premanese, ancora tanti sassi e una cospicua quantità di sabbia, mentre i residui di legname cha vengono ammassati a lato man mano vanno rimossi. Non sarà una passeggiata: per ultimare i lavori dovrà essere realizzata una strada apposta per camion di dimensioni adatte all’eliminazione di quanto resta da asportare (il collegamento preesistente è andato distrutto).
Ma intanto diminuisce, parallelamente alla massa di materiale che ostruiva l’invaso, anche la paura – in particolare quella nutrita legittimamente a valle ovvero giù a Dervio, dove il sindaco Stefano Cassinelli [nell’immagine a sinistra] aveva fatto la voce grossa sul tema, investendo della questione anche Prefetto e Procura della Repubblica.
Fotoservizio da Premana di G. d.G.
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