PREMANA – Non solo danni dovuti alle frane o agli smottamenti sui pendii della montagna, ma anche importanti infrastrutture hanno registrato danni seri in occasione dell’ondata di maltempo che ha devastato il nostro territorio lo scorso 12 giugno.
È il caso della condotta forzata e delle opere di presa sul torrente Varrone della centrale elettrica Ciudrin di proprietà della Bissi holding, tra i punti ad avere subito la forza devastante del nubifragio.
La condotta forzata di un metro e mezzo di diametro affogata in sarcofago di cemento è stata portata in superficie e la strada carrozzabile soprastante per raggiungere la diga di Premana risulta erosa e cancellata.
Altrettanto le opere di presa e derivazione subito a valle del rilascio della centrale di Enel Power sono state danneggiate seriamente (l’acqua che esce dalla centrale del Ciudrin entra nella diga di Premana e viene convogliata alla centrale Enel di Corenno Plinio).
Tornando al Ciudrin: operativa da qualche anno nonostante la notevole capacità produttiva, la centrale è stata preclusa al riconoscimento anche solo di una simbolica entrata economica nelle casse comunali del paese.
Gli amministratori in carica all’epoca sono accusati dai loro detrattori di avere “barattato la presenza della centrale sul territorio premanese per l’equivalente di un caffè al giorno per la durata del mandato”).
Ma andiamo oltre.
I danni generati sono notevoli e la speranza è che non debbano essere sostenuti dalla collettività per la rimessa in funzione, utilizzando magari i canoni maturati dalle concessioni provinciali o da fondi regionali.
R. P.