Da qualche anno, i menù dei ristoranti devono indicare la presenza di allergeni tra gli ingredienti. Ciò dipende dall’entrata in vigore del regolamento n. 1169 del 2011 che ha portato all’obbligo di mettere a conoscenza i clienti dei locali pubblici (non solo i ristoranti, quindi, ma anche i supermercati e tutti gli altri pubblici esercizi) della presenza di allergeni nei prodotti che vengono offerti o venduti. Ecco, quindi, che le tavole calde, le pasticcerie, i bar e perfino le bancarelle che propongono prodotti alimentari devono indicare gli allergeni.
Quali sono gli allergeni previsti dalla norma
La norma riguarda i cereali contenenti glutine, le uova e i prodotti a base di uova, i crostacei e i prodotti a base di crostacei, le arachidi e i prodotti a base di arachidi, il pesce e i prodotti a base di pesce, la soia e i prodotti a base di soia, la frutta a guscio e i suoi derivati, il latte e i prodotti a base di latte, la senape e i prodotti a base di senape, il sedano e i prodotti a base di sedano, i lupini e i prodotti a base di lupini, i solfiti e l’anidride solforosa, i semi di senape e i prodotti a base di semi di senape e i molluschi e i prodotti a base di molluschi.
La carta di identità alimentare
A tutela dei soggetti allergici e intolleranti a particolari ingredienti, inoltre, da poco è stata introdotta la carta di identità alimentare, che può essere richiesta e ottenuta andando sul sito https://www.cartaidentitalimentare.com/. Si tratta di un’iniziativa pensata per venire incontro, tra l’altro, alle esigenze dei celiaci e di chi non può mangiare il latte, ma anche dei vegani e dei crudisti. Grazie a questa carta di identità particolare (e del tutto gratuita), infatti, diventa più facile ordinare al ristorante. Tutto quel che bisogna fare per ottenerla è compilare online il documento digitale, una volta che ci si è registrati sul sito indicato in precedenza.
Perché è nata la carta di identità alimentare
L’imprenditore di Vicenza Pietro Ruffoni è il padre della carta di identità alimentare: ceo di Healthy Food, azienda che si occupa di ristorazione ed è attiva nel settore alimentare, ha pensato a questa tessera con l’obiettivo di assecondare i bisogni di chi ha problemi di intolleranze, ma anche – più in generale – di soddisfare le aspettative di chiunque di noi, ordinando al ristorante, abbia delle preferenze particolari nella scelta dei piatti e nell’esclusione di particolari ingredienti.
Dove si tiene
Si può decidere se scaricare la carta di identità alimentare sul telefono e tenerla salvata in memoria o se, invece, stamparla direttamente in formato cartaceo. In entrambi i casi, è sufficiente esibire il documento in questione al ristoratore o al cameriere da cui si viene serviti. Volendo si può anche pensarlo di inviarlo online al momento della prenotazione, per esempio in vista di una cena in un ristorante stellato o in previsione di un soggiorno in un hotel. Ruffoni è partito da una constatazione oggettiva: sono più di 7 milioni gli italiani che non mangiano in casa e che, in un certo senso, affidano la propria dieta e il proprio benessere a sconosciuti.
Conciliare le esigenze alimentari di tutti
Se è vero che in occasione di una cena in compagnia al ristorante o in pizzeria può risultare complicato conciliare i bisogni alimentari di tutti, è altrettanto vero che con le carte di identità alimentari la gestione di ogni aspetto potrebbe risultare più semplice, in virtù di una maggiore trasparenza e, perché no?, di una condivisione più efficace.