INTROBIO – “E così si conclude la mia avventura durata 23 anni. Fare l’elenco dei ringraziamenti sarebbe impossibile. Un abbraccio forte fortissimo a tutti, ma proprio a tutti“.
Così in queste ore Fulvio Tantardini detto Pipéta, presidente a più riprese del Soccorso Centro Valsassina, nell’annunciare il suo addio all’associazione di volontari che da quasi un quarantennio si adopera per i soccorsi urgenti ma anche nel campo più vasto dell’assistenza sanitaria.
Da tempo “macinava” qualcosa all’interno dell’SCV, contrasti che – pare – sarebbero nati soprattutto per il dibattito interno alla realtà introbiese intorno a problemi procedurali nel servizio; di recente, disposizioni ufficiali “da fuori” impongono che chi opera in ambulanza debba sostenere nuovi e non semplici corsi di aggiornamento – aspetto questo non gradito in particolare dai più “anziani” tra i volontari, gente che presta il proprio servizio con passione e dedizione sopperendo alla cronica mancanza di nuove leve (qui come in altre associazioni simili). Più che un dibattito interno, si sarebbe trattato di un acceso confronto, che ora ha portato alle dimissioni di Tantardini. E forse non solo alle sue: altri elementi “di peso” nel Soccorso avrebbero preso analoga decisione.
In margine ai problemi esplosi con l’addio del presidente, abbiamo raccolto il commento di uno dei ‘padri nobili’ dell’SCV:
“Questa generazione di oggi sta costruendo la fine dell’associazione che abbiamo fondato con tanto impegno e passione quasi 40 anni fa. Non parlo di chi opera dentro al Soccorso Centro Vasassina, temo la distruzione di una realtà che ha fatto tanto e bene e che da tempo non trova nuova linfa nei giovani, malgrado tanti appelli alla ricerca di volontari“.
RedInt