LECCO – Teoricamente, compiere gli anni (94, complimenti) all’interno di una clinica dove si è in convalescenza a causa di uno spaventoso incidente non dovrebbe essere un evento da festeggiare. Ma quando di mezzo c’è un personaggio “speciale” con don Alfredo Comi, la prospettiva può cambiare. Anche drasticamente.
E in effetti, la celebrazione del genetliaco di questo inossidabile sacerdote ha qualcosa di eccezionale. Nato il 4 settembre del lontano 1925, don Alfredo ha partecipato in prima persona alla messa questo pomeriggio nella cappella della Casa di Cura Lecco ‘Beato Luigi Talamoni‘ di cui è ospite da qualche settimana dopo il primo ricovero all’ospedale Manzoni in seguito al dal brutto sinistro stradale a Cremeno dello scorso 3 luglio. Presenti monsignor Rolla che ha celebrato e i “valsassinesi” don Lucio, don Bruno e don Gianmaria.
Invitate per l’occasione una quarantina di persone che hanno partecipato alla funzione; a tutti loro e ad altri (cento complessivamente) Comi ha voluto fare un regalo, “ribaltando” di fatto la tradizionale per la quale ai compleanni i doni vengono fatti al festeggiato.
Accanto a una confezione di caviadini fatti preparare dal Coe di Barzio, don Alfredo ha aggiunto un foglietto con un proprio pensiero rivolto a tutti gli omaggiati.
L’ex parroco di lunghissimo corso in Altopiano ha tolto giusto ieri i due gessi alle gambe; nei prossimi giorni avrà inizio per l’anziano ma sempre attivo prete il complesso percorso di riabilitazione, sempre alla ‘Talamoni‘.
L. B.
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