LECCO – Risiede a Introbio con madre e sorella H. M., il 23enne originario della Macedonia ora in carcere con l’accusa di rapina aggravata, lesioni personali gravi e porto illegale d’armi (ma non di tentato omicidio).
I fatti sono noti: il giovane, con precedenti per rapina, ha aggredito nei boschi tra Ballabio e il territorio di Lecco sabato sera insieme a un complice albanese uno spacciatore marocchino di 18 anni. Quest’ultimo stava fornendo droga a un 25enne e a un 33enne. Nell’abitazione introbiese del fermato, gli agenti dell’Antidroga della Squadra Mobile di Lecco avrebbero ritrovato un proiettile compatibile con l’arma che ha lesionato due dita del pusher (pistola che però non è ancora stata rinvenuta).
Il macedone, assistito dagli avvocati Fabrizio Goretti ed Elisa Sarti, ha dichiarato di non aver voluto uccidere nessuno. Al termine dell’ interrogatorio di garanzia il Gip del tribunale di Lecco Paolo Salvatore non ha convalidato l’arresto, ma è stata confermata la custodia cautelare in carcere del 23enne.
LEGGI ANCHE:
SPARATORIA NEI BOSCHI DI BALLABIO: TROVATO A CASA “COME NIENTE FOSSE”, ADESSO È IN CARCERE