GLI STEMMI DEL TERRITORIO: L’AQUILA, LA TORRE E IL LEONE PER BALLABIO



BALLABIO – Nel quarto episodio della nostra rubrica sulle storie e gli stemmi dei paesi del nostro territorio, andiamo a parlare di Ballabio, Comune di confine della Valsassina, le cui sorti sono state a lungo collegate a quelle della limitrofa città di Lecco.

Sede sin dall’antichità di orobi, insubri e successivamente stanziamento di galli, romani e longobardi, finì presto per essere associata a Lecco; la presenza di popolazioni orobiche o celtiche è giustificata dall’etimologia del toponimo, che secondo alcuni studiosi deriva da “Vallabi”, “luogo degli orobi”, oppure da “bala”, ossia “villaggio” e “bi”, inteso come “baita”. Agli albori del primo millennio fu unita alla pieve di Lecco e con quest’ultima, appartenuta ai conti di Lecco dal IX secolo, passò poi sotto il dominio della repubblica milanese.

Tutto il territorio ricoprì, durante il Medioevo, un importante ruolo difensivo, come si evince da documenti dell’epoca che illustrano l’efficiente sistema di fortificazioni. Passato dal dominio dei Medici a quello degli Sforza, nella prima metà del ‘500 il territorio fu assoggettato al governo spagnolo che, contravvenendo ad un precedente impegno, lo cedette, nel secolo successivo, a Giulio Monti mentre Lecco e lo stesso borgo venivano venduti al conte Marcellino Airoldi.

Durante questo periodo fu funestata da eventi terribili quali la carestia del 1628 e l’arrivo dei lanzichenecchi nell’anno successivo, che portarono distruzione e morte favorendo la diffusione della peste. A causa della sua posizione strategica prese parte attiva nei contrasti scoppiati nel XVIII secolo tra gli Asburgo e i francesi per il controllo della Lombardia, per poi finire unita al ducato di Milano nel 1765.

Del ricco sistema di fortilizi, presente su tutto il territorio nel Medioevo, oggi non c’è più traccia fatta eccezione per i resti di un antico maniero.

L’attuale stemma del comune di Ballabio risulta usato già a metà degli anni ’40 e venne adottato con il decreto di concessione del 1982. Lo scudo è di tipologia semi-troncata, nelle tre parti sono presenti e ben riconoscibili elementi storici e geografici rappresentativi del territorio comunale.

Nella prima parte troviamo un’aquila nera su fondo rosso pronta a librarsi in volo da una roccia,  il rosso è simbolo di audacia e coraggio mentre l’aquila e la roccia rappresentano il contesto montano nel quale si trova il paese. La seconda parte, su fondo argento, raffigura una torre rossa con portone e finestre chiuse appoggiata su di un monte con due alabarde dorate incrociate monito dell’importanza strategica del luogo nella strada che da Lecco sale in Valsassina. La terza parte ritrae un leone azzurro, simbolo della Valsassina stessa, su fondo oro.

 

 

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