INTROBIO – Introbio dichiarata “zona di guerra”, sottoposta alla legge marziale e occupata dalle Ss italiane. Da lì partirono nell’ottobre del 1944 i rastrellamenti dei reparti Ss e della Rsi sui sentieri per snidare i nuclei combattenti antinazisti e antifascisti. Incendi di fienili, baite, rifugi, fiamme che avvolsero anche al chiesetta di Biandino.
Sei partigiani catturati vennero fucilati al cimitero del paese il 15 ottobre nel punto in cui oggi sorge una lapide con i loro nomi accanto a quelli di altri caduti in Grigna e Biandino in quelle stesse settimane di terrore.
Domani, martedì 15 ottobre, a 75 anni da quegli episodi, una delegazione dell’Anpi Provinciale di Lecco e della Valsassina e le rappresentanze istituzionali e sociali del territorio ricorderanno il sacrifico dei partigiani caduti durante quel drammatico autunno.