Povero Pont di Bonom, come sei stato rovinato! Non solo non si è prestato nessun rispetto per un monumento pluricentenario,il più fotografato del territorio, che nel corso della sua esistenza ha visto e sopportato ogni mutamento climatico, resistendo a tutti gli eventi alternatisi nella sua lunga storia. Dovevano materializzarsi i nostri tempi per creare le condizioni per riuscire dapprima a ferirti e poi deturparti con un ripristino e un rappezzo che allo sguardo richiamano solo sentimenti di sdegno e tristezza. Sei stato rattoppato in fretta e furia, perchè la ferita subita era mortificante e sopratutto erano le concause che ti avevano portato vicino al crollo, che dovevano lestamente essere placate e mitigate.
Per ripararti se la sono cavata con una repentina colata di calcestruzzo, che stride con la antica struttura costruttiva del manufatto.
E pensare che se lo stesso procedimento fosse stato adottato per le strutture di sostegno di qualche carreggiata realizzata nelle vicinanze, qualche dissesto si sarebbe sicuramente evitato. Ma ora è inutile piangere per gli interventi insensati realizzati nell’area, laddove il corso del torrente è stato modificato e stravolto.
Volendo possiamo solo consolarci e rammaricarci, collegandoci nostalgicamente a questa pagina:
per rammentare come si presentava il territorio che circondava il Pont di Bonom, disegnato dalla natura sul torrente Varrone solo qualche anno fa.
Farebbe piacere a molti se qualcuna delle tante commissioni o strutture deputate alla gestione, tutela o salvaguardia del paesaggio e dei manufatti storici presenti nel territorio, sentissero l’esigenza di mettere in atto e avviare una qualche iniziativa per restaurare degnamente il “monumento” al fine di riportarlo alla sua antica e più consona dimensione.
[Lettera firmata]