ROMA/DAL NOSTRO INVIATO – Da Annone a Valvarrone, passando per Bellano e Varenna, Alta Valsassina e Pasturo, Oliveto Lario, ecc., nutrita la rappresentanza locale a Roma per “Sindaci d’Italia“, evento di Poste Italiane dedicato ai piccoli comuni alla seconda edizione. E se l’anno scorso tanto spazio è stato dedicato alle promesse, quest’anno l’occasione è servita per marcare quelle mantenute e insistere sulle necessità ancora da soddisfare.
Le installazioni delle ATM “Postamat“ in luoghi dove non vi è vantaggio economico ha gratificato parecchi amministratori (Parlasco e Crandola i più recenti) ma non è abbastanza:
Buzzella lo attende a Tremenico dall’anno scorso, per Manzoni non bastano tre giorni di apertura dell’ufficio postale soprattutto in alta stagione, mentre Polti ci ha tenuto a precisare che i postini devono conoscere le vie dei tre borghi di Onno, Vassena e Limonta.
Quattromila sindaci ad ascoltare il capo del governo Giuseppe Conte e i ministri Bussetti, Pisano, Provenzano, Boccia e Franceschini, ma scroscianti applausi e una sincera standing ovation se la è conquistata il presidente Anci e sindaco di Bari Antonio Decaro. Un intervento diretto, senza giri di parole, evidenziando i sacrifici e le difficoltà che spesso mortificano gli amministratori dei piccoli Comuni, abbandonati nella gestione della cosa pubblica. Merito di Poste Italiane l’averli riuniti di fronte ai vertici del paese. Merito dei sindaci aver fatto sì che nessun ufficio postale sia stato chiuso nell’ultimo anno, ha constatato Decaro, invitando i piccoli amministratori a rivendicare con forza questa loro vittoria, dimostrazione che le loro voci iniziano ad essere ascoltate. “Piccoli sindaci di piccoli Comuni hanno la piccola ambizione di cambiare piccole cose” ha ricordato parafrasando un proverbio che capeggiava sul muro di Berlino.
Valsassina e Lario non solo tra il pubblico: Morterone e Dizzasco hanno avuto un posto d’onore sul palco, per parlare del progetto Casa del Cittadino insieme a Poste il 25enne sindaco della Val d’Intelvi Aldo Riva, in una simpatica intervista doppia la morteronese Antonella Invernizzi. Come ci si sento accanto alla prima cittadina del Comune più grande tra i più piccoli? “Ci si sente piccoli piccoli” la risposta di Invernizzi, abile poi a richiamare l’interesse sul paesello citando le passeggiate vegliate dal Resegone, riaccendendo così la manzoniana memoria della platea.
Cesare Canepari