Caro Oreste
“Càra” per gli amici.
Ti voglio dire grazie per avermi mantenuto efficiente e in sicurezza l’automobile, per 50 anni; e dici poco…
Grazie per tante simpatiche chiacchierate, tu con le chiavi inglesi tra le mani sporche di olio e grasso che asciughi con uno straccio, mezzo in dialetto e mezzo in italiano col sapore e l’arguzia nostrana.
La tua officina è in buone mani,quelle sagge del tuo Luigi con le spalle larghe e il tuo sorriso.
Oggi c’ero anch’io a riempire la chiesa per l’ultimo saluto. Una cerimonia mesta fatta da gente come te, senza concedere troppo ai fronzoli. Gli alpini, i cacciatori con la loro preghiera. Emozionanti gli squilli di tromba e il duo finale.
Il sindaco con aria mesta e voce lacrimosa ha detto qualcosa che non si è capito riguardo al tuo essere consigliere, i lavori per il paese, l’incontro con tua moglie Silvia il giorno prima o dopo… non si capiva.
Sei andato via troppo presto e troppo in fretta; è il tuo più grosso peccato di una vita fatta di lavoro, fiera umiltà, amore per la tua famiglia e il tuo paese.
Arrivederci in paradiso.
Un amico