COLDOGNA, IL COMUNE TIRA DRITTO. “MA SE PERDIAMO AL CONSIGLIO DI STATO, PAGHERÀ CHI HA NEGATO IL PROGETTO DEL WELLNESS CENTER”



BARZIO – Si arricchisce di particolari la vicenda (annosa, ha avuto inizio ormai quasi un decennio fa) dell’albergo sulla collina della Coldogna, progettato dallo studio Combi per conto della proprietà, la famiglia Torre, ma “bloccato” dal Piano di Governo del Territorio approvato dal Comune dell’Altopiano – allora amministrato dalla prima giunta di Andrea Ferrari.

Ora le cose sono cambiate e a Palazzo Manzoni governa Giovanni Arrigoni Battaia che ha sconfitto proprio Ferrari nelle elezioni di maggio di quest’anno.

E forse proprio in seguito a questa “svolta”, i proprietari del terreno ovvero Umberto e Adalgisa Torre, hanno compiuto una manovra, doppia, nei confronti del municipio barziese: prima il ricorso al Consiglio di Stato (dopo aver subito una battuta d’arresto al Tar della Lombardia), quindi la presentazione della nuova controversia direttamente al sindaco.

Una grana da un milione e duecentomila euro – tanto chiedono in termini di danni patiti i titolari della collina – che ha investito in pieno il Comune. La risposta alla notifica “di persona” del secondo ricorso è stata comunque quella anticipata da VN ieri: Barzio si difende, “resiste” in giudizio e mette nero su bianco come sia “ferma intenzione di questa Amministrazione salvaguardare le scelte urbanistiche di PGT”, ritenendo opportuno “costituirsi in giudizio avverso il suddetto ricorso al fine di tutelare i propri interessi e le proprie ragioni”.

Fin qui la cronaca. I Torre ci riprovano, il Comune conferma il PGT. Ma la preoccupazione è forte, nella nuova giunta, e il sindaco Arrigoni Battaia pur confermando la (ovvia) difesa nelle sedi legali non esclude la possibilità di ascoltare eventuali proposte della controparte. E aggiunge: “Se dovessimo perdere una causa così grossa, la legge prevede la possibilità di rivalerci su chi avesse eventualmente sbagliato, nella stesura del PGT e dunque nel diniego al progetto su Coldogna”.

Come dire, la patata bollente passerebbe a chi si è opposto al maxi albergo. Il Comune e quanti hanno agito per suo conto hanno comunque una assicurazione per eventuali danni di questo tipo.

E poi c’è il caso dell’assessore Paolo Bianchi: ora al fianco del sindaco in carica, anche quando era all’opposizione ha sempre giudicato inopportuno il progetto edilizio in Coldogna.

RedCro

 

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