CASARGO – Fa abbastanza scalpore un dato estrapolato dal bilancio dell’APAF – l’agenzia provinciale che gestisce il CFPA di Casargo – relativo al “cibo”: nel riordino dei conti operato dal nuovo consiglio di amministrazione per riuscire a “pareggiare” dopo i timori di un possibile buco finanziario, si legge di un risparmio da anno a anno di ben settantamila euro nel capitolo “derrate alimentari“.

Poco da sorridere, perché la “pappa” al Cfpa è un po’ come il metallo per un produttore di flange o il latte nei caseifici: essenziale. Su quelle derrate si formano gli studenti e i docenti insegnano – trattandosi di un istituto che appunto istruisce la più parte dei ragazzi a preparare e servire piatti nei ristoranti e in generale nelle attività dove poi, una volta diplomati, andranno a lavorare.

Una bella “dieta” insomma, che fa riflettere visto che le previsioni per gli anni a venire sono di un incremento di studenti iscritti al CFP.

E già i maligni fanno il loro: malignano, appunto. Ecco che a VN arrivano facezie del tipo “C’era troppo cibo prima o troppo poco adesso?“; “Si sono accorti alcuni personaggi  locali di aver consumato in eccesso, e dunque adesso devono dimagrire?“…

Certamente gli addetti ai lavori in località Piazzo ci risponderanno che si va verso una “razionalizzazione” (razionamento?…) per ottimizzare attività e conti. Di sicuro comunque e al di là delle battute, in questi tempi si ragiona molto – per fortuna – sugli sprechi alimentari e come contenerli. E i famosi 70mila euro in meno sembrano andare in quella (auspicabile) direzione.

Ma se la scelta dirigenziale nel senso del contenimento si sarà rivelata azzeccata, lo scopriremo solo… mangiando.

RedAlV

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