BARZIO – Periodo intenso, intensissimo, per le relazioni tra municipio di Barzio e Piani di Bobbio. A tutti i livelli.
Nelle ultime settimane, culminando poi in una partecipata riunione andata in scena l’altroieri sera, si sono susseguiti incontri e confronti – protagonista l’amministrazione comunale che si è misurata di volta con l’ITB, i commercianti del paese e infine martedì appunto con il variegato mondo che ruota intorno al comprensorio sciistico di Bobbio.
“Scintilla” per questo grande attivismo di Battaia & C. il paradosso originato dai numeri record della stazione in quota, specie tra capodanno e la befana: tantissima gente, un grande successo ma anche – afferma il Comune – tante spese “aggiuntive”.
Ecco allora che Palazzo Manzoni mette sul piatto la lista una serie di ‘extra’, che scaturirebbero dall’afflusso appunto di massa a Bobbio nei dì di festa: più Polizia Locale, più lavoro volontario, maggiore quantità di rifiuti prodotti e non ultima la grana dei servizi (intesi come quelli igienici, i WC per intendersi. E gli uffici dell’ente pubblico hanno anche quantificato con precisione le maggiori uscite, stimate in 11.700 euro. Che da qualche parte devono rientrare, stando all’amministrazione di Giovanni Arrigoni Battaia.
I commercianti però – come accade un po’ da sempre – non ci sentono proprio, da quell’orecchio. Anzi. Hanno risposto, gentilmente ma con fermezza che a loro il turismo di chi scia sopra il paese porta solo grane.
La parola esatta è “disagio“.
Niente incassi da chi prende la funivia, sostengono i negozianti del centro di Barzio, ma solo caos per la ‘Perla dell’Altopiano’.
Seconda tappa del “grand tour” del municipio, l’incontro col patron dell’ITB Massimo Fossati. Il capo delle Imprese turistiche Barziesi si sarebbe detto disponibile a sostenere parte di quelle spese, magari condividendo l’esborso con gli altri che da Bobbio portano a casa la pagnotta: gli operatori economici del comprensorio. Come dire, “ITB è disposta a pagare, ma non da sola“.
E quindi eccoci alla maxi riunione di martedì sera, quando una “corposa” delegazione guidata dal sindaco (quattro amministratori comunali) ha incontrato una rappresentanza, a sua volta piuttosto folta se è vero che si trattava di una trentina di persone, del mondo imprenditoriale dei Piani: rifugisti, noleggiatori, maestri di sci eccetera.
Praticamente tutti, forse fin troppi.
Tanto che a fine riunione e dopo sollecitazioni puntualmente accolte dagli interessati, si è deciso di aggiornare il confronto dopo la realizzazione del tanto auspicato “comitato” che nelle intenzioni di tutti dovrebbe fungere da ‘delegazione ristretta’ ovvero non più decine e decine di soggetti ma poche teste in rappresentanza di ciascuna categoria. In modo da poter “trattare” con gli amministratori pubblici non più nel casino tipico delle riunioni organizzate finora, bensì in incontri meno partecipati e dunque sperabilmente più costruttivi.
Ma prima, l’esito del movimentato dibattito di martedì, quando Arrigoni Battaia con altri tre esponenti del ‘governo’ del paese se l’è vista con una platea tanto ampia quanto poco disposta a “subire”. Sul piano dell’esborso originato dal paradosso tanto successo-tante spese, non pochi dubbi sui dettagli e le non poche grane in atto altre perplessità e diversi scontri.
Tra i vari terreni di combattimento, spiccava la vicenda dei rifiuti, con quel passaggio tolto per la raccolta del sacco ‘trasparente’, in accordo con Silea, che ha costretto lo stesso sindaco ad ammettere “Ci siamo sbagliati“. E allora, fuori dai famosi 11.700 euro di cui sopra altri 300 dovrebbero essere destinati all’acquisto di un compattatore.
Malumore anche per la gestione dei servizi (igienici, come detto) con l’ìpotesi di acquistare un WC chimico da piazzare nella zona dei parcheggi in paese, che ha fatto storcere il naso a più di un operatore economico “di su” (“È qua in alto che con migliaia di persone in certe giornate c’è la guerra delle toilette” confida a VN una commerciante).
Il clima comunque non è stato totalmente negativo e l’idea sembra essere quella di provarci, almeno. A ricomporre i rapporti, semplificando le relazioni e tentando di venirsi incontro.
Ci riuscirà un ambiente come quello dei Piani di Bobbio, non esattamente noto per la paciosità e la capacità di marciare uniti, tutti insieme? Qualche risposta l’avremo, in un senso o nell’altro, dopo l’aggiornamento del maxi dibattito di due giorni fa, programmato per un futuro che le parti auspicano “vicino”.
RedAlt