CASSINA – Una messa in occasione del secondo anniversario di beatificazione di Teresio Olivelli, professore alpino e partigiano ammazzato nel campo di prigionia di Hersbruck nel 1945. Cerimonia solenne proposta da don Alfredo Comi, speranzoso di far divenire tale funzione religiosa ricorrenza annuale, organizzata dal gruppo Gsa degli alpini di Monza domenica nella chiesetta di Mezzacca.
Presenti i gruppi alpini della Valsassina con i gagliardetti di Barzio, Cassina, Moggio e Cremeno, il sindaco di Cassina Roberto Combi, Beppe Amanti e il partigiano Giancarlo Salvi in rappresentanza dell’Anpi, il presidente e alcuni rappresentanti dell’azione cattolica di Vigevano.
Nella chiesa della Madonna della Neve gremita, la funzione è stata celebrata da un commosso don Alfredo, accompagnata nei canti con il suono dell’organo elettrico da poco donato.
Teresio Olivelli è nato a Bellagio nel 1916, la madre era una Invernizzi di Cassina con parenti a Barzio e in altri paesi della Valle. Figura emblematica del Novecento lombardo, giurista e accademico, Olivelli visse una vita intensamente cristiana, trascorsa tra la Lomellina, Pavia e Tremezzo. Da professore, nella seconda guerra mondiale si arruolò per la campagna di Russia seguendo i suoi alunni, meritò una medaglia d’oro, tornò in Italia e coordinò le Fiamme Verdi, formazione della Resistenza cattolica della Tramezzina, contribuendo anche alla nascita del giornale clandestino “Il Ribelle”. Catturato dai nazisti dopo l’armistizio dell’8 settembre ’43, venne ucciso nel 1945 nel campo di prigionia di Hersbruck. Aveva solo 29 anni.
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