MARGNO – Notizie verificate o fake news? Minchiate da social, bufale o informazioni realizzate professionalmente?
Questa storia ci dà l’occasione per fare un po’ di ordine (e chiarezza) su come circolano le presunte verità della “vecchia” del paese e su quale sia invece la verità, anche nei piccoli e piccolissimi fatterelli di paese. Quella con la V maiuscola, in quanto controllata alla fonte e dunque ufficiale.
Partiamo dalla voce che circola da giorni in Alta Valsassina: suonano a morto le campane della chiesa di Margno e rintoccano – incredibile a dirsi – “per un cane”.
Ecco: incredibile. Infatti non è vero. O almeno, andando alla fonte unica e dunque incontestabile, ufficialmente non è così.
Nei bar e in giro, tutti parlano di questa “anomalia”, dell’ennesimo fatto sopra le righe che però non deve stupire più di tanto una parrocchia retta da un sacerdote eccezionale e un tantino originale come don Bruno Maggioni. Il quale don Bruno, da noi contattato come è giusto che sia se la notizia poi la dà una testata giornalistica e non la vecchia del paese, smentisce ridendoci anche su.
“Anche a me è arrivata questa voce, la smentisco categoricamente. Si è trattato di un ricordo di una signora deceduta, non residente qui ma che amava molto Margno ed era conosciuta. Amica della nostra ‘sacrestana’, meritava di essere in qualche modo celebrata. Tutto qui, non ci sono cani o altre storie strampalate. Se ne volete una, cari amici di Valsassinanews, vi dico che data la reunion dei Ricchi e Poveri (dei quali io sono praticamente il quinto elemento…) li avrei presentati volentieri, a Sanremo. Purtroppo hanno scelto invece Fiorello“.
Strepitoso don Bruno, come sempre.
La butta in ridere anche quando deve dare una informazione rigorosa a fronte di una fola di paese.
Certo, avrebbe quasi fatto piacere al giornale del posto potere scrivere di una notizia che sarebbe stata veramente tale: la scampanata a morto per un quattrozampe anziché per un cristiano su due gambe avrebbe costituito un articolo a sensazione. Molto più normale invece la versione del don (nel senso del prete, non del rintocco…).
Però va così e allora, quando al bar o dalla famosa vecchia sentite parlar male di un giornale – spesso questo mestiere sconta luoghi comuni, sull’attendibilità delle notizie e su quant’altro -, pensate che al contrario il nostro, di quotidiano, ha fatto la scelta più professionale e certo meno “pagante”: quella di scegliere l’approfondimento e non la voce, la verifica al posto della bufala da propinare ai lettori.
VN