FUERTEVENTURA (SPA) – Nello spazio di oggi dedicato ai Valsassinesi che stanno affrontando l’emergenza all’estero proponiamo l’interessante conversazione avuta con Andrea Mezzera, originario di Margno e da circa tre anni residente con la famiglia a Fuerteventura, isola dell’arcipelago delle Canarie, politicamente appartenente alla Spagna ma geograficamente molto più vicino al continente africano, posizionandosi nell’Oceano Atlantico a ovest del Marocco.
“Il punto della Spagna è che è composta da comunità autonome che lavorano con il governo centrale, adottando, a seconda dei bisogni, alcune misure aggiuntive. Qui a Fuerteventura hanno finito di rimpatriare questa settimana gli ultimi 100 turisti e da un paio di notti sono chiusi gli alberghi. Hanno deciso di bloccare il turismo per tre mesi. All’inizio l’emergenza in Europa è stata presa leggermente sottogamba, ma presto sono arrivate le brutte notizie (soprattutto di Bergamo) e si è capita la gravità della situazione. Il grosso problema è stato non bloccare subito il turismo, soprattutto inglese, tedesco e italiano. I voli in entrata sono rimasti aperti fino alla scorsa settimana; la gente arrivava e il giorno successivo doveva tornarsene a casa”.
Parlando di dati veri e propri: “Su tutte le Canarie abbiamo circa 800 contagi, Fuerteventura ne conta ‘solo’ 24 (su 120mila residenti) ma a Tenerife iniziano già a vedersi i primi morti. L’esercito è in strada a controllare che tutti siano in casa e non si scherza affatto, soprattutto in questi casi: le forze dell’ordine non si fanno scrupoli a multare”.
Andrea ci confida che una delle preoccupazioni maggiori riguarda il sistema sanitario: “All’ospedale di Fuerteventura ci sono sei posti per la terapia intensiva, quindi se capitasse qualcosa di grave rischiamo davvero tanto. Il nostro nosocomio non sarebbe in grado di gestire un’emergenza di entità troppo vaste”.
“Guardo ogni giorno i TG Rai, canariota e spagnolo: in questo momento l’Italia è un esempio e se ne parla molto bene. Qui a Fuerteventura vive una comunità di italiani molto ampia e c‘è davvero tanta solidarietà. Siamo vicini ai concittadini che stanno affrontando un momento durissimo”.
G.G.
Nei prossimi giorni racconteremo le esperienze di altri valsassinesi che stanno affrontando l’emergenza lontano da casa. Se volete partecipare scriveteci a info@valsassinanews.com o sulla pagina Facebook.
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