Come è strana la vita. Anche dalle pieghe del male nasce qualcosa di bello, di sublime. Ieri sera ero affacciato alla mia solita finestra e intorno a me c’era il paese deserto avvolto nel surreale silenzio della Valle in lontananza.
Udivo la gente chiacchierare dalle finestre aperte ma buie, qualcuno era affacciato al balcone e si fumava una sigaretta.
Una signora dialogava con la vicina da un terrazzo all’altro, per loro non esisteva Facebook né Netflix, erano lì nella serata stellata a scambiarsi due parole.
Ho ricordato i tempi della mia infanzia quando le strade erano piene dei rumori della gente, delle biciclette, dei bambini giocando o delle donne alla fontana.
Ho pensato che nel silenzio attuale una frase detta da un balcone può attraversare tutta la Valle, come messaggi di fumo ai tempi degli indiani. Alzai la vista e nel cielo c’era lo spettacolo di Venere che danzava con la Luna, rimasi a contemplarli in silenzio, non si udivano più nemmeno le voci nei balconi, chissà se anche loro contemplavano in silenzio il sublime spettacolo che il cielo stellato regalava questa notte alla Valsassina.
Fer