BARZIO – Vicenda annosa, quella del rogo del Centro Fondo ai Piani di Bobbio, andato a fuoco ai primi di marzo di tre anni fa, ricostruito a tempi di record e tornato in funzione grazie agli sforzi del gestore (la società Rifugio Il Trifoglio srl di Barzio) e dell’ente proprietario della struttura, ovvero il Comune di Barzio.
Tutto concluso? Non esattamente. Sotto il tappeto è rimasto qualcosa, non esattamente bruscolini vale a dire circa trentamila euro di spese – sostenute da chi gestisce il Centro ma non risarcite dall’assicurazione.
La storia è questa: il costo della ricostruzione dell’impianto, semidistrutto dalle fiamme, era piuttosto elevato ma il municipio di Barzio se lo ritrovò rifatto e funzionante già nel dicembre del 2017 – a pochi mesi dall’incendio. I gestori investirono infatti una forte somma per i lavori, ripagata in parte dalla polizza assicurativa – che però riguardava lo stato della struttura all’inizio dell’affitto da parte della Trifoglio (2004). Nel frattempo, il Centro Fondo era stato sottoposto a lavori obbligatori di messa in sicurezza e di altro genere, delle migliorie strutturali pagate dal gestore ma non risarcite dall’assicurazione.
Un conto come detto intorno ai 30mila euro, spese a carico del Comune (titolare dello stabile) che sono state anticipate dall’affittuario. Prima del ricambio dell’amministrazione comunale dello scorso anno venne stipulato un accordo tra Palazzo Manzoni e Trifoglio, in vista del riconoscimento di quella cifra, ma da quando si è insediata la giunta Arrigoni Battaia la questione è andata ‘in cavalleria“.
Ora si è passati agli avvocati (ma non alle carte bollate, come si suol dire). Nel senso che è in corso non già una controversia con tanto di tribunali di mezzo ma una cosiddetta “negoziazione assistita“. Tradotto dal legalese: una trattativa/mediazione tra l’avvocata Giovanna Zamuner incaricata dal gestore del Centro e il municipio barziese – il quale dal canto suo ha deliberato di “dare indirizzo al Responsabile del Servizio Tecnico affinché dia incarico a Legale di fiducia dell’Ente, solo per la fase di mediazione obbligatoria per l’espressione di parere legale e di supporto alla negoziazione richiesta”.
> LA DELIBERA DEL COMUNE DI BARZIO
Insomma, della questione – che forse poteva essere risolta prima – si occuperanno ora i legali delle due parti.
RedBar
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