ALTOPIANO – Sostanziale pareggio tra chi esce e chi entra nei paesi dell’altopiano, con un deciso crollo degli spostamenti. Lo dicono le telecamere di sorveglianza, anche se all’interno si trova sempre una scusa per uscire di casa.
A un mese dall’entrata in vigore delle restrizioni e in vista del weekend di Pasqua nei Comuni di Barzio, Cassina, Cremeno e Moggio è stabile il dato dei veicoli che oltrepassano i varchi elettronici di confine alla Folla e alle Casere, lo spiega bene il responsabile di servizio della polizia locale Luca Bortot: “Dai primi di marzo stiamo monitorando il numero dei passaggi sotto alle telecamere. Con l’arrivo dei decreti il dato complessivo degli spostamenti decresceva vistosamente, anche di un quinto rispetto al normale nelle due settimane di serrata totale. Un lieve aumento del traffico si è notato nei giorni scorsi, in coincidenza con la riapertura di alcune attività”.
Interessante è anche il dato giornaliero sui mezzi in uscita e in entrata, “sempre in pareggio“, indicativo quindi di movimenti pendolari e non di nuovi arrivi. È infatti vero che sono numerose le ‘seconde case’ aperte in queste settimane ma si tratta “nella stragrande maggioranza dei casi di villeggianti saliti nel weekend di carnevale, e che in vista del lockdown sono rimasti qui – continua Bortot – informandoci regolarmente della loro domiciliazione. Parliamo dei giorni precedenti al 9 marzo; col Dpcm del 22 inoltre nessuno può più spostarsi dal luogo in cui si trovava in quel momento”.
I controlli in altopiano non vengono effettuati solo estrapolando i dati delle telecamere ma anche monitorando le vie principali e gli esercizi commerciali. Grazie al sostegno dell’associazione nazionale carabinieri sono state raddoppiate le pattuglie, affiancando a ogni agente un militare in congedo. Ed è negli spostamenti all’interno del territorio che arriva qualche rimprovero. Se all’inizio delle restrizioni era abbastanza evidente l’intenzione di uscire di casa il meno possibile, magari concentrando più commissioni in una o due uscite settimanali, ora in tanti si stanno concedendo una o più passeggiate al giorno, magari una volta per la spesa, un’altra per le sigarette, un’altra per il giornale… Tante “piccole scuse” sfruttando ciò che i Decreti concedono, quando servirebbe ancora uno sforzo per contenere in tutti i modi la diffusione del Coronavirus.
Una percezione che è stata segnalata anche da più di un commerciante dell’altopiano, i quali chiedono di non vanificare i sacrifici delle scorse settimane e di approfittare del poter ordinare la spesa a distanza e riceverla direttamente a casa. (qui tutte le informazioni per la spesa a domicilio).
Cesare Canepari