MOGGIO – Non si placano le polemiche relative al dibattito sulle seconde case tra l’ex consigliera comunale e villeggiante Paola Pagliari e il sindaco di Moggio Andrea Corti. Il primo cittadino aveva invitato i ‘villeggianti’ a non recarsi sull’Altopiano per le festività, scatenando l’ira dell’attivista lecchese.
Questa la replica di Paola Pagliari, in risposta al sindaco Corti e a tutti coloro i quali hanno preso parte alla discussione sui social.
Spett. Redazione, mi pare evidente che nessuno si è premurato di leggere il testo della mia lettera, ma si è solo scatenato leggendo il titolo.
A chi si è premurato di sputare tanto veleno, chiedo dove esattamente ho affermato di voler andare a Moggio per Pasqua. Non mi pare di averlo in alcun modo affermato. Ho solamente criticato il modo in cui noi proprietari di seconde case siamo stati diffidati dall’utilizzarle durante queste festività. E non sono certo felice di pagare tasse salatissime su una proprietà di cui non posso godere. Infatti, scrivevo: “Certo, le leggi vanno rispettate. Ci mancherebbe, ma una formula meno sgradevole sarebbe stata apprezzata”. Quindi, inutile il fiato sprecato dai leoni da tastiera.
Alla dottoressa Nirvana Maroni che prima fa lezione sulle conseguenze del Covid e poi afferma anche con tanta sicurezza che “… atti di vandalismo … occupazioni, per fortuna questi non sono problemi che si vedono spesso in Valsassina, ma sono invece tipici delle città” vorrei dire che sono già stata fatta oggetto a Moggio, non in città, di due furti con ampi danni, all’interno dell’appartamento e di numerose violazioni di proprietà nel giardino. In città, come dice lei, MAI.
Un’ultima cosuccia: la lettera dell’amministratore è stata inviata a mia mamma, deceduta già da mesi.
Paola Pagliari
L’INTERO BOTTA E RISPOSTA
RISPOSTE ALLA LETTERA SULLE SECONDE CASE (PUBBLICHIAMO SOLAMENTE LE PIÙ SOBRIE…)