Buongiorno. Voglio partecipare anche io al dibattito sui villeggianti e la Valsassina. Lo faccio con la poesia che vi allego. È il mio modo per dirvi che MAI e poi MAI vorrei fare del male alla Valsassina e ai suoi abitanti, Moggio e Moggesi prima di tutto.
Spero che tra i valsassinesi ci sia chi rimpiange i villeggianti , non fosse perché la loro presenza significherebbe vita e normalità, la nostra banale noiosa e mai così desiderata normalità.
Vi mando i miei più cari saluti, sperando tanto che sia un arrivederci!
Beatrice
2 aprile
Il sole finalmente è arrivato
Sul balconcino del 73
La poltrona in postazione ho sistemato
Il sole giallo è lì tutto per me
Se chiudo gli occhi, posso essere dovunque
Nelle strade c’è silenzio in verità
Mi scordo il virus, il resto e comunque
Ad occhi chiusi non sono più in città.
Sono in montagna. Distesa in mezzo al prato
La Grigna mi sovrasta da lontano:
è il mio posto speciale, tanto amato.
La brezza mi accarezza piano piano.
.
Oppure sono in alto, ad Artavaggio
Accoccolata dietro al Sodadura.
Mi scalda il sole, raggio dopo raggio
L’aria è frizzante, trasparente, pura.
.
Ancora, sono lassù in cima al Santa Rita.
Da lì m’affaccio a contemplar la valle.
Per raggiungere la meta, che fatica
Lo zaino e il sole a caricar le spalle.
.
Sono alla Grassi su un prato di velluto
Lo percepisco leggero camminando
I Tre Signori mi dan l’ultimo saluto
Anche il sole si congeda tramontando.
.
Questo sole smorto di città
Non è poi così spento veramente
È sempre lo stesso che ritrovo là
Dove il cuore mi chiama dolcemente.
.
È la Valsassina, mia terra d’elezione
Sono ricordi cari, mai sfumati
La Grigna rosa, il tramonto, che emozione
Tutto e tutti nel cuore conservati.