CENTRO VALSASSINA – Molti impianti soprattutto dell’importantissimo comparto delle flange sono tornati a produrre in Valsassina.
Il riscontro è (anche) visibile grazie al rinnovato movimento di mezzi pesanti che attraversano la Valle lungo la Provinciale – vuoti all’andata e carichi al ritorno.
E tra i camion non mancano quelli stracarichi degli scarti della tornitura delle flange, la cosiddetta “limaia“. Rimuoverla trasportandola altrove è certamente lecito, meno consentito è farlo su mezzi scoperti ovvero privi degli obbligatori teloni di copertura. Una questione che si trascina da anni (questo giornale ne tratta dal lontano 2012).
Come avvenuto più volte, si ripropone dunque puntuale la protesta dei lettori: l’ultima arriva dal Centro Valsassina dove un residente si lamenta di avere “incrociato ben tre automezzi, tutti regolarmente carichi di quelle piccole lamine e naturalmente scoperti. Nel breve transito che ho fatto dietro a uno di questi, ne sono cadute diverse sull’asfalto. Possibile che con tutti i controlli in corso per il benedetto coronavirus nessuno dei controllori si accorga di questi comportamenti al limite della delinquenza?“.
Domanda che giriamo – ancora una volta – alle autorità preposte.
Per comprendere il fenomeno (e la sua ricorrenza), ecco uno stralcio di un nostro articolo di 4 anni fa:
DA VN DEL 6 FEBBRAIO 2016
La limaia assomiglia un po’ a delle lame, piccole ma ugualmente dannose se precipitano al suolo, incocciando auto o moto. A guardare bene in giro per la Valle se ne trovano parecchi, di questi residui, e la cosa pare sia già stata oggetto di varie segnalazioni non solo a noi ma soprattutto alle “autorità preposte”. Il risultato però sembrerebbe inesistente. Chi trasporta fuori dalle norme la limaia continua a farlo, a rischio dell’incolumità altrui. Per non parlare dell’inquinamento causato dall’abbandono di materiali del genere un po’ dappertutto.
RedAmb