MELZO (MI) – A Melzo il 30 marzo del 1912 avvenne un tragico incidente ferroviario: sulla linea per Venezia, a 15 chilometri del capoluogo lombardo, si scontrarono il Pietroburgo-Vienna-Nizza-Cannes e un treno merci, causando la morte di due persone.
I fatti: pochi minuti prima del passaggio del treno di lusso, il “merci” era fermo in stazione a Melzo con i suoi 33 carri carichi di cavalli, maiali, vitelli e generi alimentari. Lasciò libero il passaggio al convoglio in arrivo, ritirandosi al binario morto, ma la manovra iniziò proprio nell’istante in cui il treno internazionale arrivò in stazione.
Inutile il tentativo del capostazione di fermare il treno lanciandosi in mezzo ai binari: il merci si trovava ancora con metà dei suoi vagoni sul binario di corsa sul quale doveva passare il direttissimo. Dopo qualche istante l’inevitabile scontro avvenne sotto gli occhi atterriti di chi si trovava in stazione. Il treno di lusso, non trovando il disco chiuso che lo invitava a rallentare, arrivò lanciato e trovò sul suo percorso il merci, spezzandolo in due parti.
La locomotiva e il bagagliaio del treno per Cannes, così come diversi vagoni di quello merci, precipitarono nella scarpata adiacente la stazione e fu lì che i soccorsi iniziarono a recuperare i feriti. Purtroppo sotto il cumulo dei rottami rimasero anche il macchinista e il fuochista del treno di lusso, Gianola e Benini.
Carlo Gianola era nato a Premana ma risiedeva come tanti paesani allora e oggi a Venezia, aveva 49 anni e 7 figli. Il suo orologio, raccontano sul Corriere, rimase fermo all’ora dell’incidente: le 3:37. Il funerale si tenne nel paese d’origine qualche giorno dopo l’incidente, con lo sfortunato macchinista che fu accompagnato all’ultima dimora da una grande folla.
F. M.