BARZIO – La Comunità Montana VVVR ha avviato il progetto “Alla scoperta di un’antica coltura: la patata bianca di Esino” nell’ambito del programma ambientale “Semi ambasciatori di biodiversità“. Piano che si è dovuto in qualche modo ridisegnare a causa dell’emergenza Coronavirus: la coltivazione delle ‘Biancone‘ infatti doveva avvenire nelle varie scuole partecipanti.
Vista la mala parata dunque è stato creato un campo proprio davanti al museo della Fornace, accanto alla sede della CM a Barzio. 165 metri quadri divisi in piccoli lotti e curati da personale specializzato, poi ogni lotto è stato affidato (virtualmente) a una classe scolastica. La webcam posta sui mini campi permette agli studenti di vedere “live” l’andamento della coltivazione con la crescita dei tuberi – pur se ‘a distanza’.
Ogni campo è, comunque, visibile dagli alunni nel caso in cui decidessero di recarsi personalmente sul posto perché, per facilitarne il riconoscimento, sono stati posizionati i cartelli riportanti i dati identificativi della classe.
Il progetto ha un costo totale di poco più 14mila euro.
RedVN