MILANO – Furbi, imbroglioni e truffatori sono sempre esistiti, lo dimostra l’articolo uscito nell’edizione del 10 maggio 1913 sul Corriere della Sera. Vittima di un raggiro in piazzale Genova a Milano, Achille Buzzoni, negoziante di formaggi di Barzio.
Il Buzzoni si trovava a Milano per affari e fu lì che conobbe il suo truffatore il quale si presentò dicendo di essere anche lui negoziante di formaggi.
“Sono qui per fare beneficenza – disse il ciarlatano al Buzzoni – ho da regalare 50mila lire ai poveri, la somma l’ha offerta mia signora a mio fratello, parroco di Vigevano, il quale ha incaricato me di distribuirla”.
L’imbroglione disse al barziese di avere paura di restare vittima di “qualche incidente” visto che soffriva di cuore e per questo propose al Buzzoni di conservare il suo tesoretto, anzi, “mettiamo insieme i miei soldi con i suoi, almeno siamo sicuri di non perderli” disse.
Il Buzzoni, che aveva in tasca 2mila lire, accettò e i due “amici” si recarono in un bar a bere qualcosa. Il sedicente fratello del parroco manifestò il desiderio di procurarsi del tabacco e chiese al Buzzoni di andarlo a prendere. “Io vi aspetto qui, lasciatemi in consegna come pegno almeno le vostre 2000 lire, visto che voi avete le mie 50mila” disse ancora il truffatore al Buzzoni che accettò senza pensarci.
Il barziese uscì del locale, si reco dal tabaccaio e tornò al bar con una confezione di tabacco, ma grande fu la sua sorpresa nel constatare che il “fratello del prete” era scomparso. “Fa niente – pensò – ho qui 50mila lire mentre lui soltanto 2mila” ma nel guardare attentamente le banconote si accorse che i biglietti erano dei fac-simili e che il fratello del prete non era altro che un delinquente.
La storia finì con la denuncia in questura fatta dal Buzzoni che se ne tornò a casa con una mazzetta di banconote false.
F.M.