BARZIO – Durante lo svolgimento della Sagra delle Sagre 2020, da sabato 8 a domenica 16 agosto, la Comunità Montana Valsassina Valvarrone Val d’Esino e Riviera, Ente gestore del Parco Regionale della Grigna Settentrionale, come di consueto, aprirà le porte del Museo la Fornace ubicato in località Pratobuscante a Barzio.
L’apertura non avverrà con le modalità precedenti ai mesi dell’emergenza sanitaria. In particolare, varierà l’orario e la tipologia di visita. Per salvaguardare la salute degli operatori e quella dei fruitori e per evitare assembramenti, l’ingresso al museo sarà consentito solo su prenotazione e mediante visita guidata. Le visite guidate, a gruppi di massimo 7 persone, si susseguiranno ogni 30 minuti dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 19, saranno gratuite e si potranno prenotare preferibilmente tramite l’applicativo informatico dedicato rintracciabile su museolafornace.parcogrigna.it, all’ingresso del museo o presso lo stand istituzionale di Comunità Montana allestito all’ingresso del percorso della Sagra.
La visita verrà effettuata in sicurezza secondo le disposizioni previste dall’ultima ordinanza di Regione Lombardia e pertanto sarà obbligatorio l’uso della mascherina. Inoltre verranno adottate le necessarie misure di sicurezza: pannelli informativi con le prescrizioni sull’utilizzo delle mascherine e le norme di comportamento, distributori di gel disinfettante e zona triage.
“La Comunità Montana prosegue, anche per il mese di agosto, nel presentare attività e visite guidate nello spazio museale, sempre nuove, al fine di stimolare la curiosità anche di chi ha già visitato nelle precedenti aperture il museo. Novità assoluta di questa attesissima riapertura sarà l’esposizione della Xiloteca (dal greco xylon = legno e théke = scrigno) del Parco; una raccolta di specie legnose opportunamente sezionate in modo da rendere visibili alcune caratteristiche delle essenze come venatura, colore e porosità. – ha dichiarato il Presidente della Comunità Montana e del Parco della Grigna Settentrionale, Fabio Canepari – Vogliamo che questo spazio sia dinamico sia per attività che per gli oggetti presenti, il tutto reso possibile anche grazie alla disponibilità di privati e altre realtà museali”.