Nella sua semplicità, senza nessun miracolo, questo Vangelo è fra le pagine più belle che ci fanno toccare con mano la profondità e verità dello sguardo di Gesù e così ci rivelano anche la sua bontà. E’ molto bello che questa sguardo di Gesù, altre volte capace di scrutare i cuori per leggervi i pensieri malvagi, oggi, ma non solo in questa occasione, ci si presenti attento e capace di mettere in evidenza cose nascoste ma belle, in persone che non contavano nulla.
Era “una vedova povera”, ma si potrebbe anche dire “una povera vedova”, perché era una donna ormai più di nessuno, e questo la collocava ai margini della società.
Ma proprio perché di nessuno, è una prediletta di Dio e a Gesù non sfugge il suo gesto, che pur donando solo due monetine, aveva donato non parte del suo superfluo, ma tutto quello che aveva per vivere.
Gesù non guarda alla quantità di ciò che doniamo, ma al cuore con cui lo doniamo.
E questa donna, donando tutto quanto aveva per vivere, rivela la totalità della sua fede e fiducia in Dio.
Noi siamo pieni di calcoli anche nel nostro dare a Dio.
E’ difficile tracciare il confine fra previdenza nostra, pur necessaria e doverosa, e fiducia nella divina provvidenza: ma non è aumentando ciò che doniamo quello che conta ai suoi occhi, se rimane in noi questo atteggiamento di calcolo.
L’atteggiamento di calcolo, quand’anche fosse libero dal voler farsi vedere, stimare e ringraziare, rivela pur sempre una limitata fede e fiducia nel Signore.
E applicato fra noi, rivela un povero amore.
Molto meglio riconoscere umilmente questa nostra povertà, che non cercare di nasconderla con quanto si dona.
E’ così che questa pagina arriva ad interrogarci su come è la nostra fede:
– se è un credere genericamente che c’è Dio,
– o un credere che Dio è attento a ciascuno di noi e che interviene nella nostra vita,
– e, infine, se è una fede capace di tradursi in opere.
Quanto abbiamo bisogno della fede senza calcoli dei bambini e dei semplici!
Quanto abbiamo bisogno di essere aiutati dalla fede così anche di non cristiani, perché Dio non è proprietà esclusiva dei cristiani!
Oggi ringraziamo per l’esempio di fede di questa povera vedova, ma ringraziamo anche Gesù che sa guardare nel cuore della nostra umanità, anche la più nascosta e che conta di meno, per cogliere gesti e sentimenti così: verso di Lui ma anche fra noi.
Don Gabriele
vicario parrocchiale