SUMMERLIFE PER 500: NEGLI ORATORI VALSASSINESI SPERIMENTATE FORME NUOVE, IN GIOCO ANCHE GLI ADULTI



VALSASSINA – Concluse le esperienze dell’Estate Ragazzi Summerlife realizzate in collaborazione con alcune amministrazioni comunali nel rispetto delle normative anti Covid-19.

“Era importante, direi essenziale, fare qualcosa. Far stare insieme i ragazzi, dare loro l’opportunità di socializzare, condividere valori, rileggere il tempo vissuto a casa” commenta don Gianmaria Manzotti, responsabile della Pastorale giovanile valsassinese, appartenente alla Zona pastorale III su quanto realizzato nelle quattro realtà pastorali del decanato: UP Premana e Pagnona, UP Margno, Casargo, Indovero e Narro, CP Madonna della Neve, CP Maria Regina dei Monti.

“Il bilancio è più che positivo perché tutti gli oratori hanno trovato il coraggio e le giuste collaborazioni per poter realizzare questa proposta che, paradossalmente, è risultata più semplice del previsto e capace di insegnare qualcosa di inedito. Abbiamo potuto sperimentare forme nuove che, dentro la routine degli schemi tradizionali, non avremmo potuto mai provare”. Ha affermato don Stefano Guidi, direttore della Fondazione degli oratori milanesi (Fom) e coordinatore regionale di Odielle, l’organismo che riunisce gli oratori delle diocesi lombarde.

Per quanto riguarda l’esperienza degli oratori della Comunità Pastorale Maria Regina dei Monti, don Gianmaria spiega il significato dell’esperienza: “Volevamo proprio riprendere il cammino con i ragazzi: dal 29 giugno, nei primi tre giorni della settimana, i preadolescenti e i 15enni hanno vissuto la bellezza dello stare insieme proprio grazie alle camminate proposte. Scoprendo la bellezza naturalistica della valle, con passeggiate su percorsi vicini, ma magari mai praticati, poi la preghiera e i giochi. I pomeriggi del giovedì e del venerdì sono stati dedicati ai bambini delle elementari, in oratorio, con attività in sicurezza mirate per loro: giochi a stand, laboratori. La preghiera è stata curata diverse volte dalle catechiste (che tanto desideravano rincontrare i ragazzi), attraverso una modalità di catechismo esperienziali, utilizzando il progetto Summerlife”.

“Verso l’ultima settimana vissuta insieme, ripercorrendo l’ambiente del mercato e il tema legato al cibo – prosegue don Manzotti -, abbiamo aiutato a riflettere su tutto quello di cui ci nutriamo e, soprattutto, sul cibo di vita eterna, l’Eucaristia. Abbiamo giocato con i più piccoli all’attività dell’acqua e del vino suggerita, raccontando loro anche il primo miracolo di Gesù, le Nozze di Cana. Per i ragazzi che celebreranno la Cresima, in preparazione al Sacramento, abbiamo realizzato anche una caccia al tesoro per il paese sui doni dello Spirito Santo, legandoli a dei luoghi specifici. Anche le riflessioni e i laboratori di Summerlife, soprattutto con i ragazzi delle medie, sono stati spunti interessanti, come la sezione artistica”.

Analoghe esperienze di giochi, laboratori ed escursioni sui monti valsassinesi sono state fatte anche nelle altre realtà oratoriane nel rispetto delle normative anti Covid-19. I gruppi formati erano fissi, con sempre lo stesso adulto, gli stessi animatori e gli stessi bambini per tutta la durata dell’iniziativa. Il numero dei partecipanti è stato limitato durante le giornate e vincolato dalle dimensioni della struttura e dagli adulti che si sono resi disponibili. Nella realtà valsassinese hanno partecipato durante le diverse settimane circa 500 tra bambini, ragazzi e animatori.

Particolare è stata l’esperienza dell’Unità Pastorale dell’Alta Valsassina organizzata in modo itinerante nei vari Comuni. Le attività si sono spostate all’Alpe Giumello, all’ex scuola elementare di Margno, al Parco delle Chiuse di Casargo, al parco giochi di Crandola, alla chiesa di Santa Caterina in località Bagnala a Margno, in sala civica a Casargo dove sono stati organizzati giochi, laboratori all’aperto, sempre con distanziamento fisico, igienizzazione delle mani, e obbligo di mascherina.

Una grande soddisfazione è venuta dalla partecipazione degli adulti all’iniziativa: “Un valore aggiunto, dopo i mesi di lockdown e le difficoltà della situazione che ci porta a riflettere – ha confermato don Gianmaria – mi ha molto colpito osservare gli adulti con i più piccoli, aiutarsi e costruire insieme. Gli adulti presenti si sono davvero messi in gioco. Nonostante siamo stati sottoposti a limitazioni, riconosco la bellezza di una relazione e di uno stare insieme che è fondamentale: la questione della riscoperta che è una comunità responsabile a educare e testimoniare la fede ai più giovani; e non solo un compito del sacerdote e delle consacrate”.

 

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