CREMENO – Domenica 13 settembre 1925 veniva inaugurato a Cremeno il Ponte della Vittoria, dedicato alla memoria dei caduti in guerra. Nella notizia, pubblicata sul Corriere della Sera nell’edizione del lunedì successivo, si spiegava che il ponte “che unisce Cremeno alla sua importante frazione Maggio è un’ardimentosa opera di ingegneria perché costruito da un unico grande arco parabolico in cemento armato poggiante con le spalle sugli orli di un pauroso burrone nel cui fondo scorre la Pioverna”.
“La corda dell’arco – spiegano sul Corriere – è di metri 53, la lunghezza del ponte fra le due spalle di metri 75 mentre l’altezza sul pelo dell’acqua è di circa 90 metri”. Al centro del ponte sono state murate due lapidi di marmo, una coi nomi dei tredici caduti di Cremeno e l’altra col bollettino della vittoria.
“A progettare l’opera è stato l’ing. prof. Danusso del Politecnico di Milano col quale ha collaborato per la parte architettonica il prof. architetto Cavallazzi”.
All’inaugurazione hanno partecipato il prevosto di Primaluna dell’epoca don Rivolta il quale ha impartito la benedizione sul ponte, il sindaco di Cremeno, ing. Combi, e il sottosegretario agli Interni, onorevole Teruzzi.
Il ponte venne realizzato tra il 1921 e il 1925 dall’impresa Terzi e sostituì una esile passerella, costituita da due corde metalliche parallele che sostenevano degli assi di legno, legate ad altre due funi più alte fungenti da parapetto.
Pare che un ponte di corda vi fosse già nel Cinquecento, dato che in uno scritto di Paride Cattaneo della Torre, riferendosi a Cremeno e al torrente Pioverna, scriveva: “Sopra del quale vi è fabbricato un alto Ponte, che fa comune una ripa con l’altra…”.
Nel 1984 il ponte è stato rinforzato, al fine di poter allargare a sei metri il piano stradale, lasciando tuttavia intatte le caratteristiche architettoniche originarie.
F. M.