CASARGO – Un don Bruno entusiasta si lascia andare a parole di miele nei confronti del Monsignor Francantonio Bernasconi, tornato dopo anni in Alta Valle, dove affiancherà proprio il fedelissimo amico e collega Maggioni: “Dal vescovo è arrivata questa notizia di accogliere il Monsignor Francantonio Bernasconi come aiuto per le parrocchie dell’unità pastorale. Siamo contentissimi, un po’ perché torna a casa, quindi conosce l’ambiente, il territorio e le persone, un po’ perché è un uomo ispirato da Dio e sicuramente la sua presenza qui aiuterà la nostra fede a crescere e irrobustirsi”.
“Lo abbiamo accolto davvero come un fratello maggiore e siamo lieti – prosegue il prete-. Gira già tutte le parrocchie per celebrare il ministero dell’eucarestia e ha anche esercitato il ministero della confessione. Più avanti nel tempo lo accoglieremo in modo solenne, con delle messe particolari qui a Margno, a Casargo e anche a San Martino“.
“È proprio una gioia avere questi preti ‘anziani’ soltanto anagraficamente, ma pieni di entusiasmo e di spirito, ancora capaci di dare molto alla chiesa e alla gente” conclude don Bruno.
Abbiamo raggiunto Bernasconi nella sua attuale abitazione di Montebasso a Casargo, un luogo per lui pieno di ricordi: questa casa infatti, gli è stata donata dal suo primo parroco, don Italo Maria Ceriani di Germanedo, dove ha svolto il ruolo di coadiutore nel 1971 dopo l’ordinazione sacerdotale. Più avanti, si trasferirà a Narro, dal fratello.
“L’onorificenza di Monsignore mi è stata data nel 1991 da un caro amico, il cardinale Dionigi Tettamanzi quando a capo della diocesi di Milano c’era il cardinale Carlo Maria Martini e io ero il segretario del cardinale emerito Carlo Colombo. Sono nato a Bellano il 12 maggio 1945, mia nonna è cresciuta all’ombra del santuario di Lezzeno e io ho sempre avuto nel cuore questa Madonna, che ho voluto anche nel giardino di questa casa – ci racconta il Monsignore -. In occasione del Giubileo del 2000, quando ero sacerdote ad Asso e Lasnigo, con un gruppo di appassionati della montagna, ci siamo recati sul monte Megna per portare una croce in metallo. Una miniatura di questa mi è stata donata prima della mia partenza da Asso e adesso l’ho sistemata accanto all’icona della Madonna di Lezzeno. Mi devo ancora abituare ai ritmi di questa nuova vita, sono felice di poter aiutare don Bruno e partecipare alla vita parrocchiale.”
I.B.