A CASARGO L’OPPOSIZIONE CE L’HA CON I MODULI “AL BAR”. POI LE PARTI SI SPIEGANO E CONCORDANO SULLA “DEMATERIALIZZAZIONE”



CASARGO – Consiglio comunale con un punto “divisivo” mercoledì sera a Casargo.

Al n. 4 dell’ordine del giorno c’era infatti l’interrogazione presentata dal gruppo della Lega ovvero dalla minoranza, che chiedeva conto della distribuzione del modulo di adesione al servizio mensa della scuola in un bar del paese, sulle “esternalizzazioni di funzioni di competenza del Municipio” e la dematerializzazione della documentazione cartacea della pubblica amministrazione al Comune di Casargo.

Sul modulo per la mensa il sindaco Antonio Pasquini ha precisato che questo è stato pubblicato sul sito del Comune il 3 settembre e che “per agevolare l’utenza si è provveduto a stampare 50 moduli che il consigliere delegato ha distribuito in un’ottica di miglior sevizio e fruibilità e messi a disposizione in Comune”.

“Questo lo spirito – ha aggiunto il primo cittadino – con cui l’esercizio commerciale si è reso disponibile a tenere e distribuire i nostri moduli all’interno della propria attività”.

Sul processo di dematerializzazione, Pasquini ha spiegato che “quando sono arrivato nell’ufficio comunale del sindaco non c’era un pc e mi chiedevo come fosse possibile lavorare… Inoltre, questo Comune è stato dotato di una rete wi-fi che permette a chi collabora e arriva dall’esterno di potersi collegare alla rete. Ribadisco che i moduli sono presenti sul sito ufficiale; a volte vengono usati altri canali di distribuzione ma non si configurano come delega alle funzioni comunali. Le delibere del Comune di Casargo vengono pubblicate immediatamente, mentre altri Comuni per carenza di personale non lo fanno. Sul sito e gli uffici – ha concluso il sindaco – sono sempre disponibile per una consultazione da parte dei cittadini e di chi lo richiede.

Il gruppo di minoranza si è detto “Parzialmente soddisfatto della risposta, soddisfatto per la dematerializzazione e per aver fatto fronte all’emergenza Covid – anche se non si è capita la scelta di quell’esercizio commerciale”.

Sul fronte della Tari, annunciata la riduzione del 25% per alcune categorie, in particolare quelle attività che durante il lockdown causato dalla pandemia sono dovute rimanere chiuse per obbligo.

I. B.

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