LECCO – Sul versante economico non tira assolutamente buon vento a nessuna latitudine, tantomeno nei nostri territori lombardi. Oltre alle inevitabili conseguenze dovute al Covid-19, per il Comune di Barzio anche la tegola della controversa gestione del Centro Fondo dei Piani di Bobbio per la quale si cerca un nuovo ente che si occupi della grande struttura.
Purtroppo la Lombardia non è l’unica zona a risentire pesantemente del susseguirsi dei contraccolpi che imperversano sul proprio tessuto economico e produttivo, comunque l’impegno a sostegno della piccola e media impresa prosegue. In questo senso si sta muovendo il bando pubblico disposto dalla Regione denominato “Safe working – Io riapro sicuro”; uno strumento amministrativo per la concessione di contributi per interventi connessi alla sicurezza sanitaria a favore delle micro e piccole imprese lombarde.
Tale bando è stato un atto lo scorso 28 maggio di quest’anno e c’è tempo fino al 10 novembre 2020 per aderire. Sono legittimate a partecipare le micro e le piccole imprese che hanno almeno una sede operativa o una unità locale fisicamente stabilita in Lombardia, operanti nel campo dei puri esercizi (ad esempio bar e ristoranti), dell’artigianato, degli alloggi, nel settore manifatturiero, edilizio, dei servizi, delle attività artistiche e culturali, dello sport e dell’istruzione. Sono ammissibili anche le imprese che hanno adottato il lavoro agile per tutti i dipendenti a cui fosse possibile, secondo le esigenze proprie del tipo di impiego.
Benché sia intervenuto un ampliamento della platea dei beneficiari, restano escluse le attività che riguardano il gioco, quindi ricevitorie, video lottery e sale bingo con non poche polemiche di chi appartiene alla categoria.
I contributi erogati da “Safe working – Io riapro sicuro” di Regione Lombardia si sostanziano nella concessione di risorse a fondo perduto fino al 60% delle spese ammesse per le piccole imprese e fino al 70% delle spese per le micro imprese, fino ad un massimo di 25.000 euro. Ogni impresa può presentare una sola domanda, con un investimento minimo per aver il diritto di accedere al contributo pari a 1.300 euro.
La somma complessiva messa a disposizione di 16 mln 180 mila euro è destinata a sostenere la copertura dei costi delle aziende di piccole e piccolissime dimensioni che riguardino l’acquisto e la messa in opera di strumenti e modifiche strutturali per la riduzione delle possibilità di trasmissione del virus (ad esempio apparecchi per la semplificazione e la disinfestazione, paratoie anche a bordo del taxi ecc…) – elenca Priscilla Ferrante di reviewbox.it – ma con qualche stupore non sono contemplate le apparecchiature informatiche idonee a lavorare a distanza (come, per esempio, router ad elevati livelli di sicurezza, server, webcam ad alta definizione, notebook ecc…) ora più che mai indispensabili per il settore terziario.
Le domande di contributo dovranno essere presentate, direttamente dalle imprese interessate oppure tramite un soggetto delegato, a Unioncamere Lombardia esclusivamente tramite il Portale http://webtelemaco.infocamere.it con le modalità previste dal punto C1 del bando, e dovranno pervenire entro e non oltre il 10 novembre 2020.