CREMENO – Riceviamo e pubblichiamo la segnalazione di un lettore di Cremeno che, avventuratosi nella ricarica dell’auto elettrica in una delle colonnine recentemente installate in zona, ha scoperto una serie di passaggi discutibili e di disservizi, senza tuttavia riuscire a caricare le batterie. Ecco la minuziosa testimonianza di Paolo Achille Parravicini.
Provo a raccontare in modo dettagliato la infelice avventura sull’utilizzo delle nuove strutture appena inaugurate, in particolare la colonnina situata presso il comune di Cremeno nella frazione di Maggio.
Premetto che possiedo un’auto totalmente elettrica da circa un anno, e che durante questo periodo di tempo mi sono imbattuto nella “selva” di applicazioni e circuiti esistenti per poter usufruire del servizio di ricarica, quindi senza nessuna pretesa, ho una certa esperienza in merito, ma una gestione così pessima dell’infrastruttura non mi era mai capitata! considerando che si tratta di un servizio “pubblico” inaugurato in “pompa magna” con tanto di assessore e servizio stampa e che tale servizio è presente in zona Monza Brianza, Lecco, Como etc..
Partiamo dal principio, circa un mese fa noto che nei pressi casa mia sono è state installate ben due colonnine di ricarica elettrica, riportanti il logo di Acel Energie, felice della novità e motivato dall’articolo letto sulla vostra piattaforma, attendo che vengano effettivamente attivate, cosa che accade un paio di settimane fa circa; curioso di verificare come funziona il sistema, come solitamente accade, identifico un’etichetta incollata sulla colonnina che ha lo scopo di identificarne il numero e le modalità per poterla utilizzare, l’etichetta (vedi immagine) mostra un QR code, un’indirizzo internet “http://emobility.community“, il numero della colonnina, e una scritta recante “direct payment without registration” con vari loghi di carte di credito.
Il mio pensiero è “va che bello, molto chiaro, certo magari in italiano sarebbe meglio, ma comunque si può utilizzare il servizio senza neanche registrarsi”, prontamente inquadro il QR code con lo smartphone e appare la “app” del sito web indicato, che non prevede alcuna installazione nello smartphone, identifico la colonnina, ma per poter proseguire necessito di registrazione, vabbè “ci stà”, proseguo inserendo pochi dati una mail e una password, ricevo la mail di conferma registrazione e attivazione dell’account, e lo provo immediatamente.
Bene ci siamo, ora posso proseguire, anzitutto vorrei conoscere il costo della ricarica (che fra l’altro avrebbe dovuto essere gratuito per un mese dall’installazione della struttura), nulla di tutto ciò il costo della ricarica non viene mostrato, ma proseguendo e selezionanado la colonnina in oggetto viene richiesto l’inserimento di una carta per il pagamento per poter proseguire. Sto al “gioco” e inserisco i dati di una mia carta ricaricabile, dopo di che viene subito proposto un preaddebito di 80,10 €, disponibilità non presente sulla ricaricabile (solitamente una carica di qualche ora poterebbe costare al massimo una decina di euro), quindi mi fermo e rimando il test “colonnina” dopo aver caricato l’importo minimo richiesto.
Nel frattempo mi sorge qualche dubbio… Ma a chi sto dando i dati della mia carta di credito? L’unico pulsante recante informazioni riporta a un’azienda Tedesca con una serie di informazioni in tedesco (oggi in italiano), indago brevemente sul web e scopro che l’azienda è abbastanza grande e ha tre sedi in Germania, e qui mi sento di fare altre due considerazioni, la prima: ma se necessitassi di una regolare fattura come la recupero? Indago e scopro che non è possibile inserire i dati aziendali, non è possibile neanche modificare il paese di iscrizione che ovviamente è Germania, bene, o meglio male!
Sempre più sconcertato, decido comunque di proseguire, e scopro che non è neanche possibile rimuovere la mia carta di credito del mio account, posso solamente aggiungere altre forme di pagamento!, che tristezza!, servizio italiano, fonti rinnovabili, e paghiamo a una società Tedesca, dal sito web sulla linea dell’illegalità!, comunque la settimana seguente, nonché domenica scorsa 4 ottobre, ci provo lo stesso e proseguo nel preaddebito di 80,10€ sulla mia carta, cosa che avviene immediatamente, e …
Al passo seguente anziché avere almeno la possibilità di vedere il costo della ricarica appare la scritta “ricarica avviata” o perbacco, vabbé sono già qui, mi avvicino alla colonnina con l’auto, e vedo il messaggio sul display che dice “attenzione servizio non disponibile” … “scollegare il cavo” e la parte superiore della colonnina in rosso, quel punto dopo aver provato inutilmente ogni manovra con la vettura per avviare la ricarica, sconsolato, vedo che nella “app” sullo smartphone abbiamo un numero da chiamare, un numero verde, ormai non ho altra soluzione .. proviamo … il numero è attivo (a parte il +39 che andava tolto), squilla e risponde un’operatore dalla voce “romana”, spiego il problema, mi chiede di identificare la colonnina, mi chiede come mi chiamo, e mi dice che provvederà alla segnalazione del problema ..
Sicuramente una persona gentile, ma che alla mia domanda, quindi che cosa faccio? io sono fermo qui, ho una vettura da caricare, e mi è stato tolto 80,10 euro dalla mia carta… su mia insistenza mi mette in attesa …. dopo 10 minuti aggancio la chiamata e vado a bermi un caffè al bar, lasciando l’auto lì dove era, dopo 20 minuti ricevo una chiamata da Roma, rispondo ed è sempre lui, mi rassicura ma in sostanza mi dice che verrò ricontattato cosa che ovviamente non avviene.
Arriviamo a lunedì scorso, richiamo il numero verde e mi risponde un’altro operatore, rispiego il tutto, ma mi rendo conto che di ciò che era successo non c’è traccia, infatti mi richiede le stesse informazioni, sempre in modo gentile, e fra le varie cose mi dice “ma che app ha usato lei?”, che domanda rispondo “l’unica che c’è indicata nella colonnina”, ahh capisco e “come si chiama il sito web in questione?” rispondo indicando il sito web “emobility.community”, ma da lì intuisco che il numero verde di supporto non ha neanche la possibilità di conoscere i dettagli della colonnina o chi sia il gestore della stessa, infine continuando la discussione, l’operatore mi dice ” mah, noi siamo qui per fornire un supporto nel caso non riuscisse a collegare il cavo alla vettura o problemi simili … e comunque mi rassicura dicendo che avrebbe contattato un suo superiore per esporre il caso … chiaramente ad oggi, non ho più ricevuto nessun contatto…
Ho quindi deciso di scrivere alla mail di supporto indicata dal sito web che rimanda ad altra società “has-to-be.com” .. altra registrazione .. hanno per ora aperto un “ticket”.
Questo è il tutto.
Lo scopo della mia lettera è proprio quello di far luce sulla questione, e mettere al corrente della situazione chi ha competenza in merito.
Cari Saluti.
Paolo Achille Parravicini