BARZIO – Un mese senza agrosilvopastorale tra Barzio e Bobbio: all’annuncio hanno storto il naso rifugisti e cacciatori, e proprio gli imprenditori della montagna hanno firmato e consegnato in Comune una lettera per motivare le loro ragioni. Dopo la querelle del Centro fondo e la concessione per la funivia, i Piani di Bobbio restano così teatro di incomprensioni e polemiche in quel di Barzio.
Mesi fa l’aumento del pedaggio aveva già sollevato diverse voci critiche, smorzate dal fatto che il pagamento sarebbe servito per la manutenzione del percorso. Oggi, la decisione di chiudere la strada per un mese, dal 19 ottobre al 19 novembre, aggiunge ulteriore malumore e questa volta la lamentela è giunta a Palazzo Manzoni in forma ufficiale.
Proprio in queste ore infatti è stata consegnata al sindaco Giovanni Arrigoni Battaia una lettera sottoscritta dall’80% dei rifugisti dei Piani di Bobbio in cui si chiede di posticipare il cantiere ad aprile 2021 in quanto le prossime settimane sono decisive per provvedere alla manutenzione degli impianti e dei servizi interni, oltre che per i rifornimenti in vista della stagione invernale. Attività impensabili da programmare senza raggiungere i “piani” in fuoristrada.
Dubbi sulla tempistica del provvedimento li hanno espressi anche alcuni cacciatori (in questo caso senza alcuna azione collettiva in municipio). Con la strada chiusa e Bobbio raggiungibile solo a piedi infatti, viene indirettamente interdetto un vastissimo territorio sul quale però avrebbero regolarmente diritto di praticare il loro hobby.
RedBar
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