VALSASSINA – Chi ha avuto la fortuna di incontrare un riccio nel proprio orto forse non sa che questo mammifero, protetto da leggi sulla conservazione della specie, è un alleato importante nella lotta ai parassiti.
Oltre di insetti, di cui va ghiotto, si nutre di ratti, limacce dannose alle colture e, vista la sua corazza di aculei, può uccidere le vipere. Odia la luce, per questo le sue uscite sono notturne. Solitamente va in letargo da ottobre a maggio anche se ultimamente, viste le elevate temperature, il suo letargo si è ridotto di molto – lo possiamo trovare ancora sveglio durante l’inverno.
L’età media di sopravvivenza è di 3-4 anni ma in un ambiente ideale vive anche fino a 10 anni.
Per favorire la sua presenza nei nostri terreni basterà facilitargli le vie di ingresso, senza porre ostacoli come muri o reti. Le cataste di legna sono l’ideale rifugio per i ricci, pericoloso e da evitare è invece l’uso di pesticidi, soprattutto la polvere per le limacce, che causerebbe la morte dello stesso.
Aiutare il riccio a fare scorte di grasso per l’inverno è possibile: basta distribuire nel terreno del cibo, crocchette per cani o gatti di cui è goloso, meglio evitare il latte vaccino in quanto il lattosio risulta tossico per lui.
I. B.