BELLANO – Dopo la prima blanda ‘spolverata’ di neve andata in scena ieri, martedì, abbiamo sentito Luca Colzani, appassionato di montagna (la Grigna e il Grignone sono tra le sue cime preferite, da qui il suo nickname ‘Grigna’) e di previsioni meteo, per farci spiegare se nei prossimi giorni vedremo la neve nelle nostre zone.
”Il mese appena terminato nelle nostre zone è stato caratterizzato da una forte anomalia sia per quanto riguarda le precipitazioni (solamente 3 mm caduti nella stazione meteo di Lezzeno di Bellano e 16 in quella di Taceno), sia per le temperature con notevole sopra media, specialmente nella prima parte. Tuttavia, la situazione sta iniziando a mutare. Una prima perturbazione ci ha interessato nelle ore di martedì pomeriggio 1 dicembre, seppur marginalmente, con deboli precipitazioni sotto forma di neve o nevischio a partire dai 500 m di quota. Un secondo e altrettanto debole peggioramento è atteso per la giornata di oggi, mercoledì 2 dicembre, con episodi di pioviggine o di nevischio a tutte le quote – accumuli assenti o irrisori. La giornata di giovedì, caratterizzata da correnti orientali piuttosto fredde, vedrà un temporaneo miglioramento delle condizioni atmosferiche in attesa di un peggioramento più consistente atteso invece per le giornate di venerdì e sabato”.
Ed ecco lo scenario per il week end: “Lo zero termico piuttosto basso, unito a precipitazioni piuttosto intense, dovrebbe permettere alla neve di cadere dapprima fino a quote prossime alla pianura. Dopo una prima parte di giornata con deboli precipitazioni, dal tardo pomeriggio di venerdì il peggioramento si farà più consistente con nevicate che potrebbero risultare anche di moderata intensità a partire dai 300-500 m. Con il passare delle ore, la quota neve guadagnerà inevitabilmente terreno verso l’alto fino ad assestarsi attorno ai 1.000-1.300 metri nella giornata di sabato. Data la distanza temporale e l’incertezza dei modelli meteorologici, non è ancora possibile fare una previsione sia sulle tempistiche sia di eventuali accumuli al suolo. L’unica cosa certa è che dopo 40 giorni di immobilismo, finalmente il clima sarà più dinamico con le nostre montagne che prenderanno un aspetto decisamente più consono al periodo invernale”.