CASARGO/PREMANA – “I valori di libertà e di democrazia sono presupposti fondamentali per la convivenza civile, soprattutto in un momento come questo, di pandemia generale, valori veri, la solidarietà, il credere nei propri ideali e nelle istituzioni. Un ringraziamento a chi ha fatto la ricerca storica, la storia non è fatta soltanto di grandi avvenimenti ma è fatta di tante piccole storie, di tanti uomini. Il Covid ci ha fatto capire che ognuno di noi non può bastare a se stesso ma serve l’aiuto di tutti”. Con queste parole ha aperto la cerimonia di Casargo per le Medaglie d’Onore ai deportati e internati nei lager nazisti il sindaco Antonio Pasquini.
Ecco invece le motivazioni del Prefetto Castrese De Rosa che, dopo aver concordato con i primi cittadini la consegna in loco delle medaglie si è recato nei municipi di Premana e Casargo.
“Il Prefetto è vicino ai sindaci e con l’aiuto di tutti affronteremo i problemi e cercheremo di risolverli. Il permanere dell’emergenza Covid-19 ha impedito di intraprendere iniziative per rendere omaggio alle vittime di quel tragico e oscuro periodo della storia del nostro Paese e dell’Europa e per conservare la memoria, impedendo di consegnare, nella consueta formula collettiva degli scorsi anni, le Medaglie d’Onore che lo Stato italiano ha concesso, ai sensi della legge n.296/2006, a cittadini di questa provincia, militari e civili, che nell’ultimo conflitto mondiale sono stati deportati e internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra e, nel caso che il diretto beneficiario sia deceduto, al familiare più stretto”.
“Non dobbiamo dimenticare, ricordarci quello che è successo e far si che non si ripetano più. Dobbiamo tramandare ai giovani le tradizioni, senza distinzione di razza e di lingua, di colore di pelle, siamo tutti fratelli e bisogna adoperarsi perché questi episodi non si ripetano” ha concluso il rappresentante del Governo sul territorio..
L’instancabile Augusto Giuseppe Amanti (a destra nell’immagine qui sopra) si è adoperato nel raccogliere i nominativi e attraverso una minuziosa ricerca li ha raggruppati tutti nel volume “Valsassinesi internati nel terzo Reich”, realizzato insieme ad Angelo Pavoni.
Di seguito riportiamo i nomi di coloro ai quali è stata concessa la medaglia d’onore.
Gli internati di Premana:
Lodovico Ambrosioni (1913 – internato in Germania dal 9/09/1943 al 1/05/1945), Nicola Bertoldini (1912 – Germania dal 13/09/1943 al 1/09/1945), Taddeo Bertoldini (1919 – Memmingen dal 9/09/1943 al 1/06/ 1945), Guido Caverio (1925 – Togelort dal 23/10/1944 al 1/06/1945), Arrigo Codega (1921 – Skapirna Shmiedewerk dal 23/10/1944 al 13/09/1945), Rocco Fazzini (1924 – Bonn a Rhein dal 9/09/1943 al 1/08/1945), Bernardo Gianola (1922 – M-Stammlager VIII C Sagan dal 9/09/1943 all’ 8/05/1945), Dionigi Gianola (1923 – Mauthausen dal 9/09/1943, deceduto durante la prigionia il 24/04/1945), Gioachino Gianola (1924 – Muhlberg Breslan dal 9/09/1943 al 1/06/1945), Giovan Battista Gianola (1922 – Germania dal 23/10/1943 al 1/08/1945), Mario Gianola (1924 – M-Stammlager VI G Bon a Rhein Duisdorf M Stammlager III C Alt Drewitz dal 9/09/1943 al 28/04/1945), Silvio Gianola (1925 – Berlino dal 23/10/1944 al 1/09/1945), Luigi Sanelli (1924 – M-Stammlager VII A Moosbourg dal 9/09/1943 al 1/04/1945), Placido Tagliaferri (1911 – Fallingbostel dal 9/09/1943 al 1/08/1945), Giovanni Battista Todeschini, nato Premana il 14 luglio 1915, internato a Mauthausen – Austria dal dicembre 1944, deceduto durante la prigionia l’11/04/1945 e Gabriele Vittori (1923 – Pirna Dresden dal 23/10/1944 al 1/08/1945).
Riceveranno le medaglie da altre prefetture gli eredi di Abramo Rizzi (classe 1923), Antonio Gianola (1921), Dionigi Gianola (1923) e Giovanni Oltramonti (1924).
A Casargo i familiari hanno ricevuto la medaglia per Rinaldo Cresseri (1910 – internato a Flossemburg dal 07/09/1944 e deceduto durante la prigionia il 17/11/1944), Domenico Pensotti (1927 – Ludwighafen dal 27/06/1944 al 01/06/1945) e Felice Pensotti (1923 – Sustech dal 09/09/1943 al 01/07/1945).
I. B.
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